venerdì 12 agosto 2016

Approvato l’emendamento PD sul reddito di inclusione. M5S dice no

Un mese fa, l'aula della Camera ha dato il via libera all’emendamento presentato dal PD al ddl di contrasto alla povertà che introduce il reddito di inclusione.
A favore hanno votato 226 deputati della maggioranza, contro, 50 dei gruppi di opposizione. Il sì è arrivato dopo un lungo ostruzionismo dei deputati del Movimento 5 stelle. L'opposizione feroce del M5S, che dice no a destinare 1,2 miliardi di euro al contrasto della povertà, la dice lunga. Con il disegno di legge del PD stiamo introducendo una misura concreta e seria attraverso l’istituzione di un fondo strutturale destinato al contrasto del disagio sociale.
Tra l’altro il ddl povertà va esattamente nella direzione indicata dall’Istat: si introduce un reddito di inclusione destinato a famiglie con minori, con disabilità, o dove ci siano over 55 disoccupati e senza ammortizzatori.
Con questo provvedimento si individua un fondo economicamente sostenibile e dunque una misura realizzabile. Basta mettere a confronto alcune dichiarazioni per capire quanto invece i grillini siano andati in confusione riguardo al fantomatico reddito di cittadinanza.
Si legge a pag 7 del ddl 1148 Senato a prima firma Catalfo che “il reddito di cittadinanza è universale, individuale e incondizionato, ossia destinato a tutti i residenti adulti a prescindere dal reddito e dal patrimonio, non condizionato al verificarsi di condizioni particolari e non subordinato all’accettazione di condizioni”.
Se passiamo sul blog del M5S si dice invece che “la proposta riguarda solo le persone che vivono sotto la soglia di povertà”. Quale delle due versioni è quella buona?
Di Maio poi la spara ancora più grossa e scrive sulla sua pagina Fb il 9 luglio, che “garantiremo 780 euro al mese a 10 milioni di italiani”.
Ora, se la matematica non è un opinione, per finanziare una misura del genere ci vorrebbero circa 94 miliardi all’anno. Peccato che qualche riga sopra il vice presidente della Camera affermi con granitica certezza “abbiamo trovato i 17 miliardi che servono a restituire dignità agli italiani”.
Non c’è che dire, nel direttorio delle balle la confusione regna sovrana.

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