mercoledì 11 novembre 2015

Come cambierà la raccolta dei rifiuti

Nella serata del 3 novembre, si è svolta un’assemblea pubblica del PD sulla nuova legge regionale sui rifiuti urbani. A discutere dell’argomento, per illustrare i contenuti della legge e le soluzioni tecniche che si dovranno adottare in ogni Comune per realizzarne gli obiettivi, c’erano l’assessore all’ambiente del Comune di Casola Valsenio, Marco Unibosi, i suoi colleghi del Comune di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, e della Provincia di Ravenna, Mara Roncuzzi, e il Consigliere regionale del PD, Mirco Bagnari.

Gli obiettivi, entro cinque anni, sono raccolta differenziata al 73%, la riduzione del 25% delle produzione pro-capite di rifiuti, il riciclaggio al 70%, il contenimento delle discariche e l’autosufficienza regionale.
La filosofia che ha ispirato la legge regionale – come ha sottolineato il consigliere Bagnari – è passare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza alcuna prospettiva legata al riuso o al ripristino delle stesse, a una “economia circolare” in cui tendenzialmente non vi siano prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate.

Per far ciò individua strumenti quali la raccolta differenziata e la tariffazione puntuale.

Tariffa puntuale significa che si pagherà non più in base ai mq e al numero dei componenti del nucleo famigliare ma secondo la quantità di rifiuti conferiti. Si prevedono inoltre incentivi per i Comuni che inviano meno rifiuti allo smaltimento e premialità per le imprese.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, in Emilia-Romagna è oggi al 58%, in provincia di Ravenna è al 56%, nei Comuni della Romagna Faentina al 45/46% e a Casola Valsenio al 49/50%.

Per raggiungere gli obiettivi fissati dalla legge, ma secondo modalità che non aggravino oltre misura i costi della raccolta, i Comuni della Provincia di Ravenna – come hanno descritto gli assessori Unibosi, Della Godenza e Roncuzzi – hanno definito un piano d’ambito che prevede un modello misto con raccolta porta a porta e raccolta su strada.

In particolare si prevede l’eliminazione dei cassonetti stradali per i rifiuti “indifferenziati” e per l’”umido” per passare – nei tempi e con la gradualità che verranno definiti - alla raccolta porta a porta con soluzioni che permettano di individuare le quantità conferite da ogni utenza domestica.

A porta a porta avverrà la raccolta della carta, mentre gli imballaggi (vetro, plastica, barattoli e lattine in metallo) verranno conferiti nei nuovi cassonetti posizionati su strada.

Accanto a queste nuove soluzioni, continuerà a funzionare il conferimento di tutte le frazioni di rifiuti alla Stazione Ecologica; conferimento che si pensa di incentivare ancor di più attraverso la scontistica individuale.

Nelle Stazioni Ecologiche si prevede poi un’importante novità: la realizzazione di “centri di riuso” dove sia possibile lasciare oggetti e materiali a disposizione di chi voglia riutilizzarli o recuperarli.

La legge prevede inoltre la costituzione presso l'Atersir di un fondo a sostegno delle gestioni meritorie, relativamente agli utenti dei Comuni che abbiano raggiunto una determinata quantità pro capite di produzione di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio, e a sostegno della trasformazione del servizio con modelli innovativi di raccolta tesi a incrementare i rifiuti da destinare a riciclaggio nonché per la realizzazione dei centri comunali per il riuso.
Uno dei criteri di efficienza, in base al quale valutare i vari sistemi di gestione sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio. Di fatto sono virtuosi il cittadino e il Comune che invia complessivamente meno rifiuti a smaltimento. Questo parametro viene assunto come riferimento per la ripartizione del fondo incentivante previsto nel progetto di legge.

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