venerdì 10 aprile 2015

Vicenda Terremerse: il fatto non sussiste! Giovanni Errani assolto in appello. ...Adesso ci sarà qualcuno che chiede scusa per il fango sparso a piene mani?!

La cantina di Terremerse a Imola, realizzata con un finanziamento regionale del Programma di Sviluppo Rurale, al centro di inchieste e processi: per la Corte d'Appello le accuse sono infondate perchè "il fatto non sussiste"!
Giovanni Errani, fratello dell'ex presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, è stato assolto in appello dall'accusa di truffa aggravata nell'ambito dell'inchiesta Terremerse.
In primo grado, Errani era stato condannato a due anni e sei mesi. La sentenza, letta nel pomeriggio del 9 aprile in Corte d'Appello a Bologna, è netta: assolto ''perché' il fatto non sussiste''.
A confermarlo alla 'Dire' è il legale di Errani, Gaetano Forte. Insieme all'assoluzione, è stato disposto anche l'annullamento delle pene accessorie (come il divieto di avere rapporti con la pubblica amministrazione per tre anni), la revoca della confisca e il dissequestro dei beni, che erano stati 'bloccati' per pagare le spese processuali e risarcire il danno subito dalla Regione in separata sede.
Insieme al fratello dell'ex Presidente della Regione, è stato assolto in appello anche il progettista Giampaolo Lucchi, che era stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi.

Errani e Lucchi furono condannati per truffa limitatamente allo svincolo della fidejussione chiesta alla Regione a favore della cantina vinicola di Imola. Sulle altre accuse di truffa e di falso, invece, era stata dichiarata la prescrizione. La sentenza di primo grado per Giovanni Errani arrivò il 30 luglio 2014, neanche un mese dopo la condanna in appello per falso ideologico a carico del fratello Vasco Errani, che per questo diede le dimissioni da governatore dell'Emilia-Romagna.
Secondo la Procura di Bologna, la cooperativa Terremerse (all'epoca guidata da Giovanni Errani) aveva ottenuto indebitamente un finanziamento da un milione di euro dalla Regione per costruire una cantina vinicola a Imola, truccando le carte e facendo risultare i lavori finiti entro il termine fissato (30 maggio 2006), anche se in realtà la struttura non era stata ancora completata. La PM Antonella Scandellari aveva chiesto due anni e sei mesi per Errani, due anni per Lucchi e un anno e otto mesi per il responsabile della sicurezza Alessandro Zanotti, assolto invece in primo grado per non aver commesso il fatto. La Regione si era costituita parte civile nel processo e si era associata alle richieste dell'accusa, chiedendo un risarcimento di 1,2 milioni di euro. Le motivazioni dell'assoluzione in appello per Giovanni Errani sono attese entro 90 giorni.

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