martedì 3 aprile 2018

Avanti insieme, per più autonomia all'Emilia-Romagna

Il PROGETTO
Maggiore autonomia per l'Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna punta ad ottenere maggiore autonomia legislativa e amministrativa per poter gestire direttamente, e con risorse certe, materie fondamentali per l’ulteriore crescita sociale ed economica dei propri territori, oltre che per la semplificazione delle procedure amministrative e dei meccanismi decisionali, in cinque aree strategiche:

- Politiche del lavoro
- Istruzione
- Sanità
- Tutela dell'ambiente e dell'ecosistema
- Relazioni internazionali e rapporti con l'UE

Intende farlo ricorrendo alla Costituzione, che all’articolo 116, comma III, consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.
Una forma di autonomia rinforzata con cui migliorare i già alti standard di rendimento delle istituzioni regionali e locali a beneficio dell’intera comunità emiliano-romagnola (cittadini, imprese, enti territoriali, associazioni, agenzie formative), attuare modelli organizzativi sempre più innovativi e portare sempre più vicino ai territori funzioni rilevanti.


Le cinque aree strategiche dell'autonomia
- 1) Politiche del lavoro
Per rafforzare qualità ed efficacia delle politiche attive per il lavoro, alla Regione vengono riconosciute:
competenza legislativa per regolare e differenziare le prestazioni di politica attiva regionali rispetto a quelle di politica passiva erogate dallo Stato (ammortizzatoti sociali), per aumentarne l’efficacia e renderle coerenti quanto alla durata;
autonomia legislativa e organizzativa in materia di politiche attive del lavoro ovvero misure personalizzate, incontro domanda/offerta di lavoro, consulenza e promozione della mobilità professionale, accompagnamento al lavoro e alla formazione, consulenza e accompagnamento all’avvio di impresa, consulenza orientativa, azioni di accompagnamento al collocamento mirato, presa in carico integrata e supporto all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili, formalizzazione e certificazione delle competenze;
risorse finanziarie stabili per garantire una qualità delle prestazioni a sostegno del lavoro in linea con i migliori standard europei;
la competenza legislativa per introdurre e disciplinare misure complementari di controllo sulle materie oggetto di regolazione regionale, a partire dai tirocini. Le funzioni di vigilanza vengono esercitate in raccordo con il competente Ispettorato territoriale del lavoro.

- 2) Istruzione
Per una efficace programmazione dell’offerta di istruzione regionale, coerente con specificità e fabbisogni del territorio regionale, la Regione potrà:
• adottare un Piano pluriennale, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, per definire la dotazione dell’organico e l’attribuzione alle autonomie scolastiche;
• costituire un fondo regionale per consentire:
• l’integrazione dell’organico
• la definizione di ulteriori posti in deroga;
Per qualificare l’offerta di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale, innalzare le competenze dei giovani in coerenza con le opportunità occupazionali del territorio e rispondere alla domanda di competenze e professionalità del sistema delle imprese, alla Regione è riconosciuta:
• la competenza legislativa a definire, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale e nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le modalità organizzative e attuative idonee a realizzare un Sistema integrato di istruzione professionale e di istruzione e formazione professionale, anche attraverso l’utilizzo delle dotazioni organiche aggiuntive a seguito dell’istituzione del fondo regionale
Con l’obiettivo primario di rafforzare la formazione tecnica post-diploma rispondendo alla domanda di tecnici specializzati del sistema economico-produttivo locale contribuendo allo sviluppo del territorio, alla Regione viene attribuita la competenza per:
• definire l’organizzazione delle fondazioni ITS qualificando lo sviluppo delle relazioni fra autonomie scolastiche e formative, istituzioni universitarie e sistema delle imprese e il raccordo fra istruzione tecnica superiore e formazione universitaria professionalizzante.
Per garantire l’attivazione di percorsi universitari in grado di rispondere al bisogno dinamico di competenze del mondo del lavoro e del sistema economico produttivo regionale, accrescendo il livello di partecipazione dei giovani all'istruzione universitaria, la Regione potrà:
• programmare, d’intesa con la Conferenza Regione-Università, l’attivazione di un’offerta integrativa di percorsi universitari per favorire lo sviluppo tecnologico, economico e sociale del territorio;
• istituire un Fondo integrativo pluriennale regionale per la didattica;
• istituire un Fondo integrativo pluriennale regionale a favore della ricerca e dello sviluppo della Terza missione perseguito dagli atenei, ovvero l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della collettività.
Piano per l’edilizia scolastica. Per garantire qualità e sicurezza delle scuole, La Regione potrà varare un Fondo pluriennale nel quale confluiscono le risorse dei fondi nazionali per:
• adeguamento e miglioramento sismico delle strutture;
• realizzazione di laboratori per la didattica;
• adeguamento degli spazi alla popolazione scolastica regionale.
Diritto allo studio. Per garantire stabilmente e strutturalmente il diritto allo studio attraverso incentivi economici e servizi integrati adeguati, la Regione potrà varare Fondi pluriennali regionali per:
• diritto allo studio scolastico;
• diritto allo studio universitario.

- 3) Sanità
Nel rispetto dei vincoli di bilancio, viene concessa alla Regione una maggiore autonomia finalizzata a:
• rimuovere i vincoli di spesa specifici nella gestione del personale al fine di valorizzare le risorse umane e di migliorare l’assetto organizzativo delle strutture sanitarie;
• programmare l’accesso alle suole di specializzazione e le borse di studio per i medici specializzandi e la loro integrazione nel sistema aziendale. E’ prevista la possibilità, attraverso accordi con le Università, di stipulare contratti a tempo determinato di “specializzazione lavoro” alternativi alle Scuole di specializzazione. Questo consentirà di rendere il sistema più coerente con le specifiche esigenze del territorio in merito alla formazione dei futuri medici;
• l’espletamento delle funzioni attinenti il sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione alla spesa, limitatamente ai soli assistiti residenti in Emilia-Romagna;
• definire il sistema di governance delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale, per garantire un assetto organizzativo efficiente della rete ospedaliera e dei servizi territoriali e di supporto, nonché delle relative forme di integrazione;
• adottare decisioni basate sull’equivalenza terapeutica dei medicinali, sottoponendo all’Agenzia Italiana del Farmaco un documento recante le valutazioni tecnico-scientifiche in merito a tali decisioni;
• definire le forme della distribuzione diretta dei farmaci ai pazienti che richiedono un controllo ricorrente, in assistenza domiciliare, residenziale o semiresidenziale, alle dimissioni;
• programmare gli investimenti edilizi e tecnologici in ottica pluriennale, con tempi certi e risorse adeguate;
• istituire e gestire fondi sanitari integrativi.

- 4) Tutela dell'ambiente e dell'ecosistema
Alla Regione viene concessa autonomia organizzativa e legislativa per:
• decidere a chi assegnare le funzioni amministrative non attribuite con legge dello Stato a organi o enti di livello statale, ad esclusione delle funzioni fondamentali di Comuni, delle Province e delle Città metropolitane, di cui, con proprie leggi, può stabilire norme di principio relative all’organizzazione e allo svolgimento delle funzioni amministrative loro attribuite;
• disciplinare l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni amministrative anche attraverso propri enti e agenzie strumentali;
• proporre l’adozione di regolamenti e di atti amministrativi generali di competenza dello Stato o di organi ed enti di livello statale sulla base di specifiche esigenze riferibili al proprio territorio.
Sono attribuite alla Regione le seguenti funzioni in materia di difesa del suolo e della costa, bonifica siti contaminati, aree protette, acqua, qualità dell’aria:
1) programmazione triennale
• degli interventi di difesa del suolo e della costa regionali;
• degli interventi finalizzati alla bonifica dei siti contaminati di interesse regionale, nonché alla rimozione dell’amianto;
• degli interventi finalizzati alla conservazione e valorizzazione delle aree protette regionali e dei siti della Rete Natura 2000;
• degli interventi finalizzati all’attuazione delle misure previste dal Piano di tutela delle acque;
• degli interventi finalizzati all’attuazione delle misure previste dai Piani di risanamento della qualità dell’aria.
2) Sottoscrizione di accordi con altre Regioni per consentire l’ingresso nel proprio territorio dei rifiuti che derivano dal trattamento dei rifiuti urbani non differenziati destinati agli impianti di smaltimento situati nel territorio regionale, con la possibilità di fissare un’addizionale progressiva e proporzionata ai quantitativi.
3) Sottoscrizione, con enti pubblici, imprese, soggetti pubblici o privati ed associazioni di categoria, di accordi e contratti di programma che abbiano ad oggetto la gestione, anche sperimentale, di attività ed impianti finalizzati a trattare, ai fini di una loro valorizzazione, rifiuti e acque reflue.
4) Individuazione degli ambiti territoriali ottimali per il superamento della frammentazione della gestione integrata dei rifiuti urbani.
- 5) Relazioni internazionali e rapporti con la Ue
Governo e Regione Emilia-Romagna si impegnano a rafforzare le forme di partecipazione delle autonomie territoriali al consolidamento dell’Unione europea e all’intensificazione delle relazioni transfrontaliere e della cooperazione transfrontaliera delle collettività e autorità territoriali.
Sarà rafforzata la formazione degli atti normativi comunitari, nelle materie oggetto di autonomia differenziata. Il Governo si impegna a sostenere l’azione della Regione nella politica europea in materia di strategie macro-regionali, anche supportando il ruolo svolto dalla Regione quale autorità capofila nello sviluppo della regione Eusair.
Il Governo si impegna a presentare un disegno di legge sull’autorizzazione alla ratifica dei Protocolli aggiuntivi alla Convenzione quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività e autorità territoriali, per consentire alla Regione di operare più incisivamente. Inoltre, il Governo assicurerà un maggiore coinvolgimento della Regione nelle controversie di diritto europeo che la riguardano direttamente.
Obiettivo comune Governo-Regione è favorire il processo di integrazione europea e di sviluppo della regione euro-mediterranea e della regione alpina.
A tal fine il Governo e la Regione si impegnano a sviluppare forme di collaborazione e di reciproca consultazione, per quanto riguarda le decisioni che, assunte a livello di Unione, possono riguardare specificamente la Regione Emilia-Romagna.



L'OBIETTIVO
Crescere e far crescere l'Italia, unita
L’iniziativa non punta a far nascere una nuova Regione a statuto speciale, bensì a valorizzare le vocazioni territoriali e la capacità di governo che la Regione e il sistema delle autonomie dell’Emilia-Romagna possono ulteriormente esprimere, fermi restando i capisaldi dell’ordinamento costituzionale:
• l’unità giuridica, economica e finanziaria della Nazione;
• il principio perequativo e i valori solidaristici e cooperativi sui quali è fondata la fiscalità nazionale, cioè il meccanismo di finanziamento delle funzioni pubbliche territoriali.
Proprio nel contesto nazionale, la Regione Emilia-Romagna può mettere in campo un modello di autonomia rafforzata col quale contribuire alla crescita del Paese, incrementando gli standard di rendimento delle istituzioni, concorrendo alla riorganizzazione concreta delle politiche territoriali e, più in generale, all’ammodernamento dello Stato e alla razionalizzazione della spesa pubblica.

Il METODO
Fare rete insieme
Per realizzare il progetto, la Regione Emilia-Romagna si è presentata al negoziato col Governo forte di una proposta condivisa con l'intera società regionale.
Considera essenziale fare rete, agendo insieme all’intera società regionale: città e territori, parti sociali e organizzazioni economiche, università, Terzo settore. Attraverso il confronto e la partecipazione punta alla condivisione dell’idea di sviluppo fondata su una forte coesione ed equità sociale, che metta ancor più l’Emilia-Romagna nelle condizioni di competere con le aree più avanzate in Europa e nel Mondo, di attrarre investimenti, saperi e competenze e, allo stesso tempo, di non lasciare indietro nessuno.
Le linee di indirizzo con le quali sviluppare il progetto per arrivare a una maggiore autonomia sono quindi state condivise da subito in sede di Patto per il Lavoro, sottoscritto dalla Regione nel luglio 2015, a pochi mesi dall’inizio della legislatura, con 50 firmatari - sindacati e imprese, associazioni, Camere di commercio, atenei, Ufficio scolastico regionale, Province, Città metropolitana di Bologna e Comuni capoluogo -, per attuare politiche condivise finalizzate a una priorità assoluta: creare sviluppo e buona occupazione.

IL PERCORSO
Tempi rapidi per l'intesa con il Governo poi in Parlamento
 Sulla base della proposta condivisa con l'intera società regionale, la Regione Emilia-Romagna ha intrapreso il negoziato con il Governo, arrivando all’intesa prevista dalla Costituzione e indispensabile all’approvazione della legge statale di attribuzione delle ulteriori competenze.
Il ruolo del Governo è cruciale, non solo nel raccordare le diverse realtà territoriali, che presentano oggi condizioni così differenti tra di loro, ma anche nel permettere sia alle Regioni più virtuose di rafforzare il proprio ruolo nel contesto europeo sia alle altre di agganciarsi a questi processi di concessione di autonomia a “perimetro variabile”, ricompattando il Paese in una strategia di crescita articolata ma unitaria.
L’iter tecnico procedurale è il seguente:
• approvazione da parte della Giunta regionale del Documento di indirizzi per l’avvio del percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione;
• confronto in Assemblea legislativa e adozione di una risoluzione da parte dell'Aula;
• svolgimento del negoziato e sottoscrizione dell’accordo preliminare con il Governo;
• presentazione del disegno di legge governativo alle Camere che recepisce l’accordo raggiunto con la Regione Emilia-Romagna;
• esame e approvazione a maggioranza assoluta in Parlamento del progetto di legge.

LE RISORSE
Compartecipazione al gettito dei tributi
 A copertura delle funzioni richieste, la Regione Emilia-Romagna ha proposto la propria compartecipazione al gettito dei tributi erariali riferibili al suo territorio, da definire in sede di negoziato con il Governo.
Non intende quindi aumentare la spesa pubblica complessiva. Ha puntato infatti a massimizzare le opportunità di investimento sul territorio regionale rispetto a risorse già presenti, senza oneri aggiuntivi sul bilancio regionale e riducendo l’overshooting, ovvero il non utilizzo di risorse destinate agli investimenti stessi.
Disporre di maggiore autonomia e di risorse per poterla esercitare avrà poi ricadute positive sulla crescita, con l’aumento del PIL negli anni futuri e ulteriori effetti positivi sulla fiscalità generale.
(Dal punto di vista normativo, la copertura finanziaria è prevista dall’articolo 14 della legge delega n. 42/2009 “Federalismo Fiscale”, dove si legge: “Con la legge con cui si attribuiscono, ai sensi dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, forme e condizioni particolari di autonomia ad una o più regioni, si provvede altresì all’assegnazione delle necessarie risorse finanziarie in conformità all’articolo 119 della Costituzione e ai principi della presente legge”).

A che punto siamo?
Ecco le tappe già concluse lungo il percorso
Ecco le tappe già concluse lungo il percorso che porta alla maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna:
• 28 agosto 2017 - La Giunta regionale approva il  Documento di indirizzi (pdf, 2.3 MB) per l’avvio del percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, arricchito dei contributi prevenuti dai firmatari del Patto per il lavoro (sindacati, imprese, enti locali, università, associazioni), a cui si deve altresì una più forte definizione degli indirizzi politici.
 3 ottobre 2017 - Confronto in Assemblea legislativa e adozione di una risoluzione da parte dell'Aula: in esso si dà mandato al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di avviare il negoziato con il Governo.
 18 ottobre 2017 – A Roma, a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il presidente Bonaccini firmano la Dichiarazione di intenti per l’avvio del negoziato.
• 9 novembre 2017 - A Roma, nella sede del Dipartimento per gli Affari regionali, si insedia formalmente il tavolo trilaterale di confronto che vede insieme il Governo, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Lombardia. Il Governo prende atto delle aree e delle materie sulle quali i Consigli regionali avevano impegnato i rispettivi presidenti ai fini del negoziato.
• 14 novembre 2017 - L'Assemblea legislativa approva all'unanimità una seconda risoluzione nella quale si rafforza il mandato al presidente Bonaccini a proseguire il confronto avviato col Governo al tavolo condiviso con la Regione Lombardia, portando avanti nelle Commissioni consiliari il confronto sulle competenze di cui si chiede la gestione diretta;
• 16 novembre 2017 – La Giunta aggiorna il proprio Documento di indirizzi dopo l’approvazione della seconda risoluzione in Assemblea legislativa.
• 17 novembre (Bologna), 21 novembre (Milano) 2017 – Si svolgono i primi due incontri del negoziato fra Governo, Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia. A seguire, viene demandato a incontri di approfondimento tecnico a Roma il compito di sviluppare ulteriormente le richieste relative alle competenze richieste dalle due Regioni per la gestione diretta.
• È così, dalla fine di novembre si succedono gli incontri tecnici tra Ministeri competenti e le delegazioni regionali. Il 30 novembre il primo confronto sulle materie dell’Ambiente, il 5 e il 6 dicembre sulle materie del Lavoro e dell’Istruzione, il 7 dicembre sulle materie della Salute, il 20 dicembre di nuovo sulle materie dell’Ambiente, il 28 dicembre di nuovo su Lavoro e Istruzione; quindi, il 10 gennaio 2018 di nuovo sulle materie della Salute.
• 16 gennaio 2018 – Seduta dell’Assemblea legislativa con la comunicazione del presidente Bonaccini che aggiorna l’Aula sull’andamento del negoziato con il Governo. E’ concreta l’ipotesi di arrivare a siglare un’intesa entro febbraio.
• 12 febbraio 2018 - Seduta dell'Assemblea legislativa con la comunicazione della Giunta per aggiornare l'Aula sull'andamento del negoziato con l'esecutivo nazionale. Viene approvata una  risoluzione (pdf, 384.5 KB) che dà mandato al presidente Bonaccini di sottoscrivere l'Intesa-Quadro con il Governo, oltre a proseguire il confronto con il nuovo Governo dopo le elezioni politiche del 4 marzo qualora dovessero essere ricomprese altre competenze di cui la Regione chiede la competenza diretta.  
• 28 marzo 2018 – A Roma, a Palazzo Chigi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, firma col Sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, delegato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, l’Accordo preliminare tra Governo e Regione Emilia-Romagna sull’autonomia rinforzata, sulla base dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, rispettando le indicazioni e il mandato conferito dall’Assemblea legislativa regionale e dalle rappresentanze economiche, sociali e istituzionali dell’Emilia-Romagna riunite nel Patto per il Lavoro.
Oltre al presidente Bonaccini, hanno firmato un accordo analogo col Governo, relativo alle loro Regioni, anche i presidenti della Lombardia e del Veneto, rispettivamente Roberto Maroni e Luca Zaia, che hanno condiviso con l’Emilia-Romagna il Tavolo di negoziato con l’esecutivo nazionale.

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