venerdì 23 febbraio 2018

Avanti insieme, verso il voto del 4 marzo

Il Partito Democratico, in questa campagna elettorale, ha deciso di non inseguire gli altri sulla strada delle false promesse, delle polemiche quotidiane, della strumentalizzazione della paura e dell’odio, della produzione di fake news. Questo stile, questa decisione di responsabilità sta pagando, proprio nel momento decisivo. D’altronde, le alternative si sono rivelate per quello che sono.
Partiti diretti (o eterodiretti) in maniera padronale da capi politici o presunti tali.


Forza Italia non è nelle condizioni di trasmettere elementi di novità, aggrappata ad un signore che da venticinque anni è al centro della scena politica, che ha governato male, non mantenendo alcuna delle promesse sbandierate in campagna elettorale, anteponendo i suoi interessi a quelli del Paese e portando l’Italia a un passo dalla bancarotta.

La Lega coincide con il suo leader, che ogni giorno fomenta e cavalca una vergognosa campagna d’odio contro i migranti (e non solo) per nascondere l’assenza di proposte politiche che possano definirsi tali.

Il Movimento 5 Stelle ha calato la maschera dell’ipocrisia, dopo anni di avvelenamento dei pozzi della politica: ha candidato una serie lunghissima di impresentabili (dal picchiatore alla no-vax, dal massone al truffatore) e soprattutto ha fatto capire che non basta la retorica per celare la realtà.

LeU, infine, si è arenata nelle sabbie mobili di una campagna elettorale condotta esclusivamente contro il PD.

In questo quadro, che comunque rimane complicato, il Partito Democratico ha risposto proponendo una campagna elettorale diversa. Innanzitutto una squadra di persone credibili, a partire dagli esponenti di governo che negli ultimi anni hanno preso per mano il Paese e l’hanno portato fuori dalla crisi. E poi parlando il linguaggio della verità. Dicendo chiaramente che quanto fatto finora, benché fondamentale, non sia ancora abbastanza e mettendo in campo una serie di misure e di proposte che aiutino davvero la ripresa economica, l’incremento dell’impiego e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Nelle ultime settimane è stato il PD a fare la campagna elettorale, con lo sforzo mediatico dei suoi dirigenti e con l’impegno crescente dei circoli sui territori, ormai tutti proiettati al contatto capillare con gli elettori. A dieci giorni dal voto, il risultato è quindi più aperto che mai.

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