giovedì 22 febbraio 2018

26 - Istituzioni più efficienti, adeguate al cambiamento

Il programma PD - Più lavoro. E più qualità del lavoro

Le riforme istituzionali non hanno mai sostituito, e mai sostituiranno, la volontà politica degli elettori, quella che nasce cioè per rispondere ai problemi e ai bisogni dei cittadini.
Tuttavia vi sono assetti istituzionali nei quali la volontà politica finisce rapidamente per perdersi: intralciata, logorata e sfinita da mille veti e ostacoli non necessari. E vi sono assetti istituzionali nei quali, invece, la volontà politica riesce a esprimersi in tutta la sua potenzialità. Istituzioni che funzionano male – favorendo i veti e bloccando i voti – sono quindi un problema per un Paese. Un problema in più, per essere chiari, anche rispetto a quelli che il quotidiano già ci presenta, perché queste disfunzionalità impediscono di dare alla volontà politica espressa dai cittadini la forza necessaria per trasformare i loro bisogni e le loro aspettative in risultati efficaci, adeguati e concreti.
Per queste ragioni, dopo lo stallo politico del 2013, il Partito Democratico non si è tirato indietro nel progettare istituzioni più adeguate al tempo di oggi.

Per queste stesse ragioni, pur consapevole che si è aggiunto anche l’esito del referendum costituzionale del 2016 a una storia di tentativi e di fallimenti lunga oltre quarant’anni, il PD non si tira indietro neanche oggi di fronte alla necessità di riformare i nostri strumenti istituzionali e costituzionali, per affrontare al meglio i problemi e le sfide del nostro tempo. Rinunciare, d’altronde, sarebbe miope, oltre che sbagliato. Perché i problemi sono ancora lì. Anzi, da allora, si sono aggravati. E noi non ci rassegniamo alla palude. Con coraggio, responsabilità e consapevolezza, dobbiamo tornare a impegnarci per introdurre strumenti nuovi nell’antico assetto delle istituzioni del nostro Paese, che nei suoi fondamenti sono da preservare, impegnandoci anche a percorrere strade nuove nel metodo. Per cercare di andare, senza paura e con spirito aperto, oltre quel 40% del Paese che ha dato fiducia alla nostra proposta di riforma costituzionale.

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