giovedì 14 dicembre 2017

Il biotestamento è finalmente legge

Una regolamentazione su questo tema era attesa da tempo: finalmente vengono garantiti al paziente dignità e autodeterminazione

Un lungo applauso ha accompagnato l’approvazione in Senato, con 180 sì, 71 no e 6 astenuti, del disegno di legge sul testamento biologico che introduce in Italia le Disposizioni anticipate di trattamento consentendo anche l’interruzione di nutrizione e idratazione artificiali.
Sono passati dieci anni dalla morte di Piergiorgio Welby e otto dalla scomparsa di Eluana Englaro. Un tempo infinito, durante il quale tante altre persone hanno chiesto fino all’ultimo dei loro giorni l’approvazione di una legge che prevedesse le Dat, ovvero  le Disposizioni anticipate di trattamento, tra questi anche Fabiano Antoniani, dj Fabo.
A votare a favore PD, M5S, Liberi e Uguali, ALA, Autonomie (con l’eccezione di Lucio Romano) e alcuni senatori del gruppo Misto. Contrari alla legge AP, Federazione della libertà-Idea, Udc, Forza Italia (che ha lasciato libertà di coscienza), Lega.
Presenti a Palazzo Madama anche alcuni rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni, tra i quali Emma Bonino, visibilmente commossa al momento dell’approvazione della legge, e Mina Welby.
“Qualche lacrima è uscita quando abbiamo visto il cartellone del voto, qualche emozione forte anche in ricordo di una lunghissima battaglia. Più di dieci anni fa quel dibattito insopportabile sul caso Englaro che mi toccava presiedere con qualche insulto. E quanto tempo, quanta fatica per arrivare a una legge di umanità”, ha commentato all’Ansa Emma Bonino.
Anche piazza Montecitorio, dove si teneva il sit in dell’associazione Luca Coscioni, è esplosa in un grido di gioia al momento dell’approvazione della legge. Lì c’era anche il tesoriere dell’associazione, il radicale Marco Cappato che ieri è stato interrogato nel processo per la morte di dj Fabo.
Dal mondo politico sono in tanti a salutare favorevolmente la legge sul testamento biologico. “Un passo in avanti nella direzione della libertà e della consapevolezza dei diritti del malato”.

Per il capogruppo del PD a Palazzo Madama Luigi Zanda è “una bella giornata per il Senato. È stata approvata una legge per la dignità delle donne e degli uomini. Abbiamo tutti diritto a una nascita dignitosa, a una vita dignitosa e anche, finalmente, a una morte dignitosa”. Una legge che “autorizza tutti noi – ha aggiunto Zanda – a prevedere, quando ancora siamo nel pieno delle nostre facoltà, in grado di intendere e di volere, a decidere che non vogliamo accanimenti terapeutici nel momento finale della nostra vita”.

Secondo la presidente della Camera Laura Boldrini l’approvazione della legge è un “positivo atto di responsabilità del Parlamento”.
Il testo è composto da soli cinque articoli che però cambieranno sensibilmente il rapporto medico-paziente e la possibilità della persona o dei parenti della persona di dare indicazioni sulle volontà di cura del paziente stesso. Ecco cosa prevede la legge, punto per punto.

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