mercoledì 11 ottobre 2017

La nuova legge elettorale per l'elezione della Camera e del Senato...

...rafforza il potere di scelta dei cittadini attraverso i collegi uninominali (231 alla Camera e 103 al Senato) e quelli plurinominali per la parte proporzionale.

Oltre a garantire la rappresentanza politica (la soglia di sbarramento è al 3%), la nuova legge favorisce la governabilità con la possibilità di dare vita a coalizioni politiche e programmatiche.
Inoltre, e non da ultimo, la legge sarà espressione di un voto parlamentare e non di una sentenza!


La nuova legge – sulla quale il parlamento si esprimerà con voto segreto - sana una situazione che ci avrebbe visto andare al voto con due leggi diverse tra Camera e Senato, che avrebbero consegnato il Paese all’instabilità e all’ingovernabilità.

COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI NUOVA LEGGE ELETTORALE


Poco più di un terzo dei deputati (231) eletti in collegi uninominali maggioritari, in cui i partiti si coalizzano, e gli altri in modo proporzionale in listini bloccati di due-quattro nomi. Questo l'impianto del Rosatellum 2.0 il testo di legge elettorale che il relatore Emanuele Fiano (PD) ha presentato in Commissione Affari Costituzionali.

- COLLEGI MAGGIORITARI: saranno 231 collegi, pari al 36% dei Seggi della Camera. I partiti per sostenere un comune candidato potranno dar vita a coalizioni nazionali (non circoscrizionali). Per esse la soglia sarà del 10%.

- PROPORZIONALE: dei restanti 399 deputati, 12 continueranno ad essere eletti nelle Circoscrizioni Estere, con metodo proporzionale. In Italia un deputato è eletto in Valle d'Aosta in un collegio uninominale. I restanti 386 deputati saranno eletti con metodo proporzionale in listini bloccati di 2-4 nomi. Il testo delega il governo a definire questi collegi plurinominali, che potrebbero essere tra i 70 e i 77. Le Circoscrizioni, importanti per il recupero dei resti, saranno 28 (una per Regione, 4 in Lombardia, 2 in Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Sicilia).

- SOGLIA: la soglia sarà al 3% sia alla Camera che al Senato, sia per i partiti che si coalizzano che per quelli che corrono da soli. Le preferenze date a un partito che non superi il 3% sono ripartite tra gli altri della coalizione: unico requisito è quello che il partito in questione superi l'1%.

- SENATO: i 315 seggi sono assegnati grazie a 103 collegi uninominali maggioritari (il Molise e la Valle d'Aosta costituiscono due collegi); 206 con metodo proporzionale in 206 collegi plurinominali. Sei all'estero con il proporzionale.

- UNA SCHEDA, VOTO UNICO: differentemente dal Mattarellum, in cui c'erano due schede, una per il collegio ed una per il listino proporzionale, con la possibilità di un voto disgiunto, qui avremo una scheda unica. In essa il nome del candidato nel collegio sarà affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono e dai listini corrispondenti. Barrando sul simbolo del partito il voto andrà al candidato del collegio e al partito per la parte proporzionale.

- PLURICANDIDATURE: ci si può candidare fino a tre collegi plurinominali proporzionali, nonché in un collegio uninominale e in tre plurinominali proporzionali.

- QUOTE DI GENERE: In ogni coalizione nessuno dei due generi può superare la quota del 60% nei collegi uninominali a livello nazionale. La stessa quota è prevista per i partiti per ciò che riguarda i capilista dei listini proporzionali.

- SCORPORO: non è previsto lo scorporo come nel Mattarellum. E' un meccanismo che sottrae ai voti ottenuti da un partito nel proporzionale quelli ottenuti dai propri candidati eletti nei collegi della circoscrizione.

- CAPO PARTITO: è previsto che ogni partito indichi, insieme al contrassegno, il proprio programma e il proprio "capo". Non è invece necessario che le eventuali coalizioni indichino il proprio "capo", che sarebbe il candidato premier.

Nessun commento: