venerdì 14 luglio 2017

Le pericolose bugie della propaganda anti-vaccini

Roberto Burioni
E’ medico e professore Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita¬Salute San Raffaele. Da circa un anno, sulla sua pagina Facebook e non solo, si dedica alla diffusione della cultura vaccinale affrontando anche duri scontri online con i più integerrimi sostenitori no_vax.

I vaccini sono farmaci sicurissimi, i più sicuri che abbiamo. Nessun altro preparato ha un’incidenza così bassa di effetti collaterali. Eppure molti li temono come fossero veleni pieni di pericolosi contaminanti.
Non è vero. Chi dice questo racconta una pericolosa bugia. I vaccini sono l’intervento medico che ha risparmiato più dolore e morte al genere umano e sono riusciti in qualcosa di incredibile: far sparire una malattia atroce – il vaiolo – dalla faccia della terra. La gente li rifiuta perché non crede nella loro efficacia. Sbaglia. Chi dice che i vaccini non funzionano, di nuovo, racconta una pericolosa bugia.
Sono bugie, e sono pericolose. Perché la scienza ci dice, concorde in tutto il mondo e in tutte le istituzioni, che una comunità che si vaccina è una comunità più sana e più forte; una comunità che non solo soffre di meno e vive più a lungo ma che pure risparmia, visto che spende meno in sanità riuscendo a prevenire malattie molto costose da curare. La stessa scienza ci dice, senza ombra di dubbio, che vaccinandoci e vaccinando i nostri figli proteggiamo non solo noi stessi e i nostri bimbi, ma anche chi è ancora troppo piccolo per essere vaccinato, o chi non si può vaccinare perché è malato e sta combattendo per la sua vita.

Come il bambino che è morto qualche settimana fa a Monza di morbillo.
L’Italia, purtroppo, brilla in negativo per la percentuale di vaccinati (siamo insieme all’Austria e alla Romania i peggiori in Europa) per cui dobbiamo fare qualcosa, e farlo in fretta. Perché i 3000 casi di morbillo – e i due bambini morti – sono lì a ricordarci che la copertura vaccinale è insufficiente e che dobbiamo impegnarci per aumentarla.
Dobbiamo informare, ma non basta: il Veneto si è impegnato in maniera intensa in questo senso negli ultimi anni, ma le centinaia di casi di morbillo verificatisi in questa regione dimostrano che non è sufficiente. Dobbiamo convincere, ma è difficile: purtroppo in alcuni sembra essersi spenta la luce della ragione e per farli ragionare serve tempo, che non abbiamo. Abbiamo il dovere di difendere i bambini e soprattutto i più deboli dai pericoli che potrebbero correre a causa di queste superstizioni.
Non possiamo permettere al sonno della ragione di generare i mostri - come diceva Goya – perché in questo caso i mostri sarebbero bambini morti e malattie terribili e dimenticate che potrebbero tornare, come la difterite o la poliomielite, o che sono già assurdamente tornate come dimostra il recentissimo caso di tetano in Sardegna. Dobbiamo dire forte e chiaro che una menzogna non vale quanto una verità. Dobbiamo difendere la luce della scienza dal buio della superstizione e della bugia che ci vuole precipitare in un nuovo oscurantismo.
Qualcuno sostiene che si faccia allarmismo e dice che non c’è emergenza, ma sbaglia. I vaccini servono a prevenire le emergenze e chi si compiace del fatto che, nonostante una bassa copertura vaccinale, terribili malattie non siano ancora tornate nel nostro paese è come chi osserva compiaciuto un asilo costruito senza rispettare le norme antisismiche che sta perfettamente in piedi.
Poi arriva il terremoto.

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