domenica 9 luglio 2017

Jader, ballerino in carrozzina: “L’adrenalina che mi rende felice”

di Silvia Manzani (*) - tratto da www.emiliaromagnamamma.it

“Quando ballo entro in un altro mondo, in una dimensione speciale”. Jader Cavina, 33 anni, di Casola Valsenio, è affetto fin dalla nascita da spina bifida, una malformazione del midollo spinale che non gli ha mai permesso di camminare. Ma sulla carrozzina lo stimolo per ballare gli è venuto comunque, sei anni fa, quando ha preso a frequentare una scuola di Cecina, in provincia di Livorno, dove la wheelchair dance ha di fatto attecchito come disciplina.
Ma dopo qualche tempo, per ragioni di distanza Jader ha gettato la spugna, convinto di aver messo un punto alla sua esperienza con il ballo. Fino a che non ha scoperto l’esistenza della Chorus Academy di Castenaso, dove la ballerina Alessia Biondi ha accettato la sfida di danzare al suo fianco: “Qualche mese fa mi sono esibito per la prima volta in pista insieme a lei ai campionati regionali, dove non eravamo in gara. La musica e il ritmo mi appartengono, li sento.

Ho qualche problema a memorizzare, quindi ricordare le coreografie per me è la parte più difficile. Ma questa disciplina mi sta aiutando a migliorare anche su quel fronte. Senza contare che serve anche a chi mi guarda per lasciarsi alle spalle i pregiudizi e le etichette che in genere la società appiccica addosso alle persone con disabilità. Quando di recente ho ballato alla festa dello sport di Casola ho visto sguardi davvero sorpresi tra i miei concittadini”.
Dalla sua parte Jader ha anche i genitori e il fratello Janez: “Mi vogliono vedere felice. E sapere che per due ore ogni due settimane stacco dalla realtà e sento l’adrenalina, è molto. Per settembre ci stiamo preparando per i campionati italiani. Prima di scendere in pista avrò, come è già successo, un’agitazione pazzesca. Poi, quando partirà la musica, succeda quel che succeda, comunque vada sarà un successo”.
Tra le preferenze del 33enne casolano c’è senz’altro la rumba: “Per me è il ballo più sensuale che c’è”. E chissà se c’è di mezzo un po’ di genetica: “Ho un cugino maestro di ballo. Quando andavo alle sue serate mi chiedevo: ‘Chissà se un giorno potrò ballare anche io, a modo mio'”.

(*) - Silvia Manzani è giornalista professionista, ha lavorato per diverse testate locali. E' anche educatrice di asilo, ha due lauree e un'agenda di contatti da fare invidia a un pr. Cura i contenuti editoriali di romagnamamma.it. Per contattare Silvia, scrivi a silvia@romagnamamma.it

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