sabato 8 luglio 2017

Immigrazione. L’Italia non va lasciata sola. E’ urgente una politica di regolazione degli ingressi e dell’accoglienza, di aiuto allo sviluppo dei paesi africani, condivisa a livello europeo. E, in Italia, avanti per l'approvazione dello ius soli

Il nucleo di quest’idea si ritrova in ciò che sta facendo il Governo con il Ministro Minniti ed in ciò che è stato enunciato nel libro di Matteo Renzi “Avanti” che uscirà il 12 luglio

La pubblicazione di un post sulla pagina facebook del PD, con una frase di Matteo Renzi sull’immigrazione, estratta dal suo libro “Avanti” di prossima uscita – dove si dice “aiutiamoli a casa loro” – ha scatenato un mezzo putiferio, soprattutto sul web, da parte di chi tra i nostri iscritti ed elettori non ha apprezzato questo riferimento lessicale a una famigerata fraseologia leghista e anche da parte di chi - ma si tratta d'altro - non perde occasione per strumentalizzare e attaccare Renzi e il PD. Ma il senso di quell’”aiutiamoli a casa loro”, a cui si fa riferimento nel libro di Matteo Renzi, come si vedrà più avanti, è assolutamente altro rispetto alla propaganda xenofoba di Salvini e dei leghisti.

Proviamo allora a ricostruire la vicenda. 


Già alla Direzione del PD, Renzi aveva indicato il tema dell’Europa e quello connesso dell’immigrazione come assolutamente centrali nella prossima campagna elettorale, quella che di fatto è già partita.
Durante #OreNove, la rassegna stampa dallo studio di Unità.tv, Renzi ha messo insieme due cose, ius soli e numero chiuso agli immigrati: “Chi dice che lo ius soli rovina l’Italia non si rende conto che è una norma di civiltà, non c’entra con la sicurezza ma dobbiamo anche dire che ci deve essere un numero chiuso di arrivi, non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti”.

E’ una novità. Una novità di tipo ideologico? Renzi respinge questa lettura e nega di aver voluto avanzare quest’idea per parlare alla pancia di un Paese impaurito e che vive la questione degli immigrati come un incubo. “E’ una questione di buonsenso”, dice.

Nel suo nuovo libro entra nel merito: “Sono così fiero dell’aumento dei fondi per la cooperazione voluto dal nostro governo. Del piano Africa presentato per primo da noi come Migration compact nel 2016 e poi in larga parte confluito nell’iniziativa di Angela Merkel per il G20 del 2017. Delle iniziative sull’energia di Eni ed Enel, della straordinaria forza del volontariato e del terzo settore italiano, del grande cuore del nostro paese, ma anche delle iniziative economiche”.

Poi c’è stato il post sulla pagina facebook del PD. Sbagliato e fuorviante, perché tradiva il senso di quel richiamo “vanno aiutati a casa loro. Perché l’immigrazione indiscriminata è un rischio che non possiamo correre”, ripreso dal libro di Matteo Renzi, “Avanti”, nel quale si rileva come chi dice di aiutarli a casa loro, la Lega di Salvini e la destra, quando era al governo, i fondi per la cooperazione allo sviluppo - i fondi per aiutare quei Paesi e quelle popolazioni - li ha tagliati (!) mentre noi, con i nostri governi, quei fondi li abbiamo ripristinati, senza mai venire meno - inoltre - al dovere di salvare vite in mare e fare fronte all’accoglienza.

Quel post malfatto e sbagliato - che è stato rimosso - insegna una cosa: che non si affrontano temi così delicati e complessi con frasi a effetto.

Ciò detto, è chiaro che il no dei grandi Paesi europei espresso a Tallin alla richiesta di aprire i porti e di condividere l’accoglienza dei profughi e dei migranti, impone una profonda riflessione sulle nuove strategie da mettere in atto.

“Chiudono i porti? E noi chiudiamo i fondi”, ha affermato Renzi. Perché se Francia e Spagna vietano gli ingressi via mare non è possibile che sia solo l’Italia a reggere l’urto.

E’ urgente una politica di regolazione degli ingressi condivisa a livello europeo ché l’Italia, da sola, non ce la può fare. Il nucleo di quest’idea si ritrova in ciò che sta facendo il Governo con il Ministro Minniti ed in ciò che Matteo Renzi ha enunciato nel suo libro,“Avanti”, che uscirà il 12 luglio
(qui l’anticipazione).

Dall’altra parte c’è il pressing del PD perché si approvi la settimana prossima la legge sullo ius soli. “E’ un fatto di civiltà”, dice Renzi. E l’altra faccia della medaglia di una linea generale sulla questione, centrale e delicatissima, dell’immigrazione e della cittadinanza. Già, quello ius soli che ai grillini, oggi tanto critici, non piace.

Nessun commento: