lunedì 17 ottobre 2016

NOTE CASOLANE - In ricordo di Amleto Rossini

...nel 20° anniversario della morte (1996 - 2016)

Nato a Lavezzola nel 1922, Amleto Rossini è stato antifascista e partigiano combattente.
Impegnato politicamente nelle file del Partito Comunista Italiano, ha svolto, nel dopoguerra, un intenso lavoro sindacale, che avrebbe proseguito e sviluppato durante gli anni ’50 nell’area collinare e montana del faentino, e particolarmente a Casola Valsenio, dove venne inviato dalla Camera Confederale del Lavoro di Ravenna a dirigere la locale Camera del Lavoro.
E’ di quegli anni – che vedevano l’acutizzarsi di forti scontri sociali nelle campagne, per affermare migliori condizioni di vita e di lavoro per i braccianti e più vantaggiosi rapporti contrattuali per i mezzadri – la sua elezione nel Consiglio comunale di Casola Valsenio.
Nel 1958, esaurita la sua esperienza nel Sindacato, è eletto Sindaco di Casola Valsenio.

Incarico che mantiene ininterrottamente fino al 1976, riuscendo – in una fase di grande trasformazione e sconvolgimento degli antichi equilibri sociali e ambientali della nostra montagna – ad affermare, attraverso l’azione amministrativa  e politica, una forte attenzione ai temi delicati e decisivi dello sviluppo, della difesa del territorio, del riequilibrio socio-economico.
Sono gli anni dell’esodo dalla collina e dalla montagna, del progressivo degrado di intere aree per effetto dello spopolamento e dell’abbandono dell’attività agricola, e che lasciano un territorio gravemente carente di servizi e di infrastrutture. Mancano le strade, manca l’acqua anche nel centro urbano di Casola, la gran parte del territorio comunale è senza energia elettrica. E la disoccupazione ha raggiunto livelli insopportabili.
A questa situazione Rossini e le Amministrazioni che ha guidato, non si rassegnano.
Si affrontano i problemi, con grande determinazione, dovendo subire non poche discriminazioni da parte di chi in quegli anni detiene le leve del potere centrale.
Ma i risultati non mancano: sempre maggiore è l’impegno finanziario per le grandi opere di forestazione e di bonifica idraulico-forestale, specie dopo l’avvento della Regione, per dare lavoro a centinaia di operai forestali e risolvere alla radice i problemi del dissesto idro-geologico; si inizia un lavoro intenso di asfaltatura delle strade e di elettrificazione di vaste aree rurali; si dà soluzione all’antico problema della mancanza d’acqua nei mesi estivi nell’abitato di Casola, con la costruzione nel 1965, del nuovo acquedotto; si predispongono le prime aree per insediamenti produttivi e artigianali; si progetta quella che sarebbe stata l’espansione urbanistica del Comune fino agli anni ’80.
Dopo l’esperienza da Sindaco, Rossini diviene Presidente dell’Ospedale di Faenza. Incarico che deve poi lasciare per ragioni di salute. Ma il suo impegno politico e sociale è comunque continuato, nella Federazione provinciale del suo Partito a Ravenna. Impegno svolto, con la dedizione e la serietà che gli erano proprie, fino al giorno della sua improvvisa scomparsa, il 17 ottobre 1996.






Nessun commento: