sabato 30 luglio 2011

Dal 30 luglio al 7 agosto, la Festa Democratica di Casola nel nome dell'unità d'Italia e dell'Europa

di Massimo Barzaglia (Segretario del PD di Casola Valsenio)

Una festa di Unità. E’ questo il tema principale della 4° Festa del Partito Democratico di Casola Valsenio, che si svolgerà da Sabato 30 luglio a Domenica 7 agosto nel Parco Sandro Pertini di Casola Valsenio. Con la Festa vogliamo ribadire l’impegno politico ad unire nel nostro simbolo le forze democratiche e riformiste del centro-sinistra, nell’anno in cui il nostro Paese ha reso omaggio all’ Unità celebrando la ricorrenza dei 150 anni, e con l’auspicio che l’Italia si senta sempre più parte integrante dell’Unione Europea, perché uniti si è più forti che isolati.
Sarà Festa popolare e accogliente, come sempre, con tante occasioni di incontro e di intrattenimento.
Tante sono le specialità gastronomiche che si potranno gustare al ristorante della Festa, ...tortelli e cappelletti fatti a mano come da tradizione romagnola, carne alla griglia, stinco al forno, fritto di pesce, e molto altro ancora. Per segnalare il riferimento all'Unità d'Italia e all'Unione Europea, abbiamo intitolato il ristorante - principale luogo di incontro della Festa - ad Altiero Spinelli, personalità politica italiana che più di ogni altra ha contribuito al processo di unificazione europea.
La zona di spettacolo, l'abbiamo chiamato il Bar dei Mille, dedicandolo alla storica spedizione che diede avvio al percorso di Unità nazionale. Si partirà con lo swing degli anni 30/40, per concludere con il popolare concerto del corpo bandistico G. Venturi diretto dal M° Daniele Faziani. E poi ballerini, il jazz della famosa Roaring Emily Jazz Band, il liscio romagnolo, il rock della rinata Lega del Suono Buono, il piano bar e gli emergenti Trigliceridi.
Ci saranno anche momenti e spazi per lo svago e il divertimento. Lunedì 1 agosto ospiteremo la gara podistica, inserita nel calendario UISP, che si svolgerà nello stesso interessante percorso della scorsa edizione. Martedì 2 e giovedì 4 gli artisti della nuova associazione "I Creativi sopra la Media" animeranno con arte ed estro l’area della festa. Ci sarà poi uno spazio, chiamato "Angolo delle idee", dove alcune realtà associazionistiche del nostro paese promuoveranno le proprie attività.
E poi i messaggi concreti: scuola, ambiente e solidarietà. Il ricavato dell’offerta liberà sarà interamente destinato alle scuole del nostro paese; nell’area esterna e nella cucina saranno allestiti i contenitori per la raccolta differenziata. Lunedì 8 agosto, infine, è organizzata nel tendone del ristorante la tombola di beneficenza a sostegno dell’attività dell’AMACI.

Della Festa Democratica e delle altre attività del nostro circolo leggerete nel prossimo numero de I Democratici per Casola, che in luglio verrà recapitato alle famiglie casolane.

Vi aspettiamo!

venerdì 29 luglio 2011

Processo lungo, la mafia ringrazia

Ecco come e perché il cosiddetto "processo lungo", sulla cui approvazione in Senato il Governo ha posto la fiducia, farà danni agli onesti e un favore alla mafia.

di Adriano Sansa 
Da "Famiglia Cristiana.it" del 29 luglio 2011

Siamo a teatro. Un tale ruba la borsetta a una signora. Davanti al tribunale dieci testimoni precisi, sereni, estranei alle parti lo confermano. Ma la difesa chiede che tutti gli spettatori vengano sentiti: possono aver visto, magari con la coda dell'occhio. Oggi il giudice, che è organo imparziale, può escludere le prove manifestamente superflue o irrilevanti. Con la legge sul 'processo lungo' non potrà più; solo quelle manifestamente non pertinenti potranno essere escluse. E siccome sono pertinenti a quella vicenda tutte le deposizioni degli spettatori, tutti dovranno essere sentiti. Mesi di udienze per un furterello.
A chi giova? A chi vuole tirare in lungo il processo: finalmente la verità. Il processo breve era una menzogna, perché significa la morte anticipata della procedura. Qui almeno si dice chiaramente l'obiettivo. Ancora un esempio. Non si potranno utilizzare le sentenze, pur se definitive, che accertano un determinato fatto, se non sentendo di nuovo i testi già ascoltati sui quali esse si fondino: come, per intenderci, i testimoni di un processo che abbia già accertato una corruzione.
A chi giova? Poiché la riformetta si applicherebbe anche ai processi in corso in primo grado, serverebbe magari con urgenza a chi fosse notoriamente un imputato. Il quale potrà pure interrogare direttamente i testi che abbiano reso dichiarazioni a suo carico: il mafioso estorsore guarderà significativamente negli occhi, facendogli domande, il poveretto che finalmente ha creduto di poter parlare. Forse sarebbe il caso di riflettere ancora su simili innovazioni.
Su tutto questo, che varrà per decine di migliaia di processi, rallentandoli e vanificandoli, il governo mette la fiducia. Mentre i titoli di Stato italiani vacillano, mentre la corruzione distrugge la credibilità delle istituzioni all'interno e all'estero. Pensare che la legge, al cui interno si sono messe le novità, era nata per escludere il giudizio abbreviato e le sue riduzioni di pena per i delitti puniti con l'ergastolo.

Prima il "processo breve", adesso il "processo lungo"...

...ma l'obiettivo della destra (PdL), con la Lega Nord che regge il moccolo, è sempre lo stesso: puntare alla prescrizione dei processi in cui è coinvolto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlsuconi.
E per arrivare all'obiettivo non si va tanto per il sottile... Pur di salavarne uno, sempre quello, non si esita a introdurre - a colpi di voti di fiducia - norme che paralizzeranno migliaia di processi, ancora di più di quanto già non accada.
E migliaia di cittadini, ancora di più di quantogià nin accada, si vedranno negato il diritto a ricevere giustizia.
Tutta questa situazione è semplicemente vergognosa. Mentre la crisi economica e finanziaria incombe sul Paese, la destra (PdL) e la Lega Nord si occupano dei processi di Berlusconi e di come riuscire a sabotarli.
E costringono il parlamento a un voto di fiducia, l'ennesimo, umiliante e scandaloso.

mercoledì 27 luglio 2011

"Si riapra il tavolo nazionale, il governo sostenga misure anticrisi in sede UE". L'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna approva la risoluzione PD a sostegno dei coltivatori di pesche

L'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato una risoluzione del Gruppo PD in Regione per sostenere i produttori di pesche, che ormai da anni stanno subendo una crisi senza precedenti accentuata dal grave momento economico attraversato dall'Italia. Soddisfazione per l'approvazione della risoluzione è stata espressa dai consiglieri PD Mario Mazzotti e Anna Pariani, tra i promotori del documento.
"L'Italia - affermano i consiglieri - è il primo Paese produttore al mondo di pesche e nettarine. L'intero settore coinvolge decine di migliaia di lavoratori, vale 23 miliardi e rappresenta un pezzo importante del PIL italiano e dell'economia regionale. I coltivatori devono essere sostenuti con misure ad hoc che servano a tamponare la crisi e occorre intervenire sulle cause strutturali della riduzione di reddito per i peschicultori."
"I prezzi delle pesche aumentano di oltre cinque volte (+427 per cento) nel passaggio dal campo alla tavola in Italia, e, ai prezzi attuali, servono 7/8 chili di pesche per comprare un litro di gasolio!. Grazie all'approvazione della risoluzione verrà riaperto il tavolo nazionale tra la grande distribuzione organizzata e le imprese di produzione ortofrutticole e le loro organizzazioni, perché si adottino tutte le misure necessarie a garantire massima trasparenza e correttezza nel meccanismo di formazione dei prezzi lungo tutta la filiera, anche accogliendo il Codice etico proposto dalle Regioni."
"La risoluzione - concludono Mazzotti e Pariani - impegna la Giunta regionale a proseguire la propria azione di sostegno al comparto e ad agire sul Governo nazionale perché sostenga in sede UE la necessità di misure anticrisi."

Sulla caccia in deroga allo storno il Governo è responsabile di una situazione paradossale

Con una risoluzione presentata in Assemblea Legislativa il Gruppo PD ha fatto proprio il documento unitario sottoscritto da tutte le associazioni agricole e venatorie dell'Emilia-Romagna in materia di caccia in deroga allo storno. Il documento è stato inviato al Governo perché provveda a emanare a breve le direttive nazionali per la caccia in deroga e intervenga sull’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per favorire l’approvazione dei provvedimenti regionali di caccia in deroga senza incomprensibili limitazioni. Il documento chiede inoltre al Governo di intervenire in sede comunitaria per accelerare l’inserimento dello storno tra le specie cacciabili."Da una parte l'insipienza e l'incapacità del Governo che non ha ancora emanato le direttive nazionali in materia di caccia in deroga, dall'altra l'ISPRA che ha espresso parere negativo sulla proposta della Regione relativa alla riproposizione della caccia in deroga nelle stesse modalità degli anni passati, e la Direzione generale ambiente e Natura della UE che impone alle regioni di sottoporre i propri provvedimenti al parere vincolante dell'ISPRA, pena l'apertura di procedure di infrazione a carico degli inadempienti, bloccano di fatto le precedenti decisioni dell'Emilia-Romagna in materia di caccia in deroga". Lo afferma il consigliere PD Mario Mazzotti, primo firmatario della risoluzione.
"La responsabilità di quello che potrebbe accadere col perdurare di questi incomprensibili ritardi, - prosegue il consigliere - e cioè una forte limitazione della caccia allo storno o addirittura l'impossibilità di procedere al prelievo dello stesso, sarebbe del tutto ascrivibile al Governo nazionale, che non è ancora riuscito a far inserire a livello europeo lo storno tra le specie non in estinzione e dunque cacciabile."
"Chiediamo che ci sia consentito di continuare ad operare nelle stesse modalità e forme di quelle previste dagli atti adottati fin qui in Emilia-Romagna, che hanno superato i ricorsi avversi sia al Tar che al Consiglio di Stato e hanno consentito il prelievo dello storno in stretta connessione con i danni provocati da questa specie all'agricoltura; danni censiti e verificati dalle Province con la collaborazione delle associazioni agricole".
"Chiederemo dunque anche ai nostri parlamentari di intervenire con urgenza in sede nazionale per richiamare il Governo alle proprie responsabilità - conclude Mazzotti - e questo anche in riferimento al ruolo dell'ISPRA, che proprio per la funzione che è chiamata svolgere, deve essere coerente con quanto afferma nello studio prodotto a supporto della recente proposta del Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali per l'inserimento della specie "storno" tra quelle cacciabili. L'Italia è l'unico tra i Paesi mediterranei dell'Unione Europea in cui, a fronte di uno stato di conservazione più che soddisfacente della specie, non è possibile cacciare lo storno."

E' partita la macchina del fango della destra! "Libero" trasforma i contributi dei parlamentari PD in "pizzo" obbligatorio imposto dal partito

Si è messa in moto la macchina del fango. Senza alcun dubbio. "Il Giornale" e "Libero" sono partiti all’attacco del PD. Oggi Libero arriva addirittura a descrivere il contribuito degli eletti al partito (la quota che ogni parlamentare dei gruppi PD di Camera e Senato, ma così tutti gli eletti del PD, versa al partito per contribuire al finanziamento dell'attività politica) come “pizzo” imposto per l’elezione, trasformando quella che da sempre è una manifestazione di serietà e di impegno personale in una operazione da criminalità organizzata.
I legali del PD sono già al lavoro per la conseguente azione penale.

In riferimento a quanto pubblicato da "Libero" e da "Il Giornale", il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha affermato che "se sperano di intimorirci si sbagliano di grosso. Le critiche le accettiamo, ma aggressioni, calunnie e fango no. Da oggi iniziano a partire le querele e le richieste di danni. Sto facendo studiare la possibilità di fare una class action da parte di tutti gli iscritti al PD perchè essendo il partito una proprietà indivisa, se viene paragonato alla 'ndrangheta, ebbene in questo c'è un insulto a ciascuno dei suoi componenti”.

Approvata al Senato la risoluzione del PD sulla crisi della frutta estiva

Sen. Paola Bertuzzi
Ieri la Commissione agricoltura del Senato ha approvato all'unanimità la risoluzione sulla frutta estiva e in particolare delle pesche nettarine che era stata proposta dalle senatici emiliano-romagnole del PD Pignedoli e Bertuzzi a nome del gruppo PD.
Sen. Leana Pignedoli
"Un voto unanime importante - dichiara la capogruppo PD Pignedoli - su una risoluzione che impegna il governo ad attivarsi urgentemente in sede comunitaria perché gli interventi previsti per affrontare la crisi innescata dall'Escherichia-coli sia estesa al settore delle pesche, e perché vengano adeguati i massimali per il ritiro dei prodotti".
"Contemporaneamente - prosegue la senatrice Bertuzzi - occorre prevedere misure strutturali, aggiornamento degli strumenti di gestione delle crisi di mercato, accordi interprofessionali e misure per sostenere una crescita organizzativa, incentivi e sostegni a riconversioni e innovazioni produttive per dare prospettive e stabilità ad un settore di grandissimo rilievo".

"I Democratici Per Casola": inviato alle famiglie casolane il n. 8 - Luglio 2011

E' in distribuzione alle famiglie casolane il n. 8 (luglio 2011) de "I Democratici per Casola", il periodico del Circolo casolano del PD.
Questo numero, dedicato alla Festa Democratica che si svolgerà nel Parco Pertini dal 30 luglio al 7 agosto 2011, è aperto da un articolo del segretario del PD casolano, Massimo Barzaglia, e contiene nelle quattro pagine centrali il programma e le iniziative della Festa.
La seconda pagina, invece, è dedicata alle principali iniziative politiche del Circolo casolano del PD e, la settima e l’ottava, all’azione amministrativa portata avanti dalla Giunta del Sindaco Nicola Iseppi e dalla maggioranza di centrosinistra, rappresentata in Consiglio comunale dal gruppo “Uniti per Casola”.

Un fulmine colpisce il campanile della chiesa parrocchiale di Casola

Erano passate da poco le 5 del pomeriggio di ieri, 26 luglio. Un fulmine è caduto sulla sommità del campanile della chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta, mentre su Casola si abbatteva un forte temporale. La violenza della scarica elettrica ha distrutto parte della copertura (nelle foto) del campanile e scagliato pesanti schegge di pietra e mattoni nel raggio di alcune decine di metri, raggiungendo le case vicine e alcune auto in sosta. Fortunatamente si sono registrati solo danni materiali, senza danni o conseguenze per le persone. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del Fuoco del locale Distaccamento e di Faenza.






martedì 26 luglio 2011

Borghezio (Lega Nord) raccapricciante. Per lui le posizioni dell’assassino di Oslo “sono sicuramente condivisibili”.

Quelle espresse da Anders Behring Breivik «sono posizioni sicuramente condivisibili». Sono le parole shock dell'eurodeputato leghista Mario Borghezio, in un intervento alla trasmissione 'La zanzara’ di Radio24, secondo il quale «sostenere la necessità» di una «crociata» «è sacrosanto». Parole che scatenato il finimondo persino in casa Lega Nord, che poco dopo chiede ufficialmente scusa alla Norvegia. E lo fa con Calderoli, che sottolinea: «La Norvegia già così duramente colpita dai folli attentati di venerdì scorso, e soprattutto ai familiari delle vittime, per le terribili e inqualificabili considerazioni espresse a titolo personale da Mario Borghezio, considerazioni che ho già definito come farneticazioni e che ribadisco essere tali».
Per Borghezio sono «buone alcune delle idee espresse» da Breivik «al netto della violenza, in qualche caso ottime». «Certo - insiste il leghista - l'opposizione all'islam, l'accusa all'Europa di essersi già arresa prima di combattere, sono cose che pensiamo in molti». Per Borghezio, che nel 2005 è stato condannato in via definitiva per l'incendio, nell'ambito di una ronda padana del luglio 2000, delle masserizie di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte a Torino, Breivik è «magari in buona fede». «Ho paura - spiega - che questo personaggio sicuramente esaltato sia stato strumentalizzato». Le sue, prosegue, «sono posizioni che collimano al cento per cento con molte delle posizioni che sono state prese da questi movimenti che ormai vincono le elezioni tutte le volte che si vota in Europa. Prendono sempre il 20%. Il che vuol dire che in Europa un 100 milioni di persone la pensano così». Perciò, conclude, «sostenere una necessità di una forte risposta cristiana, anche in termini di crociata contro questa deriva islamista, terrorista e fondamentalista della religione islamica e di questo progetto di conquista dell'Europa e del califfato in Europa è sacrosanto».

Guardate questo video "Borghezio tiene lezione ai neo fascisti francesi: infiltrazione politica" postato su youtube nel marzo 2009.

Chiediamo una legge sui partiti e bilanci certificati. Vogliamo dimostrare una diversità politica


"Noi non rivendichiamo una diversità genetica. Noi vogliamo dimostrare una diversità politica". Lo dice il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, in una lettera al "Corriere della Sera", dopo le inchieste che hanno riguardato alcuni esponenti del partito.
"In primo luogo, a proposito dell'inchiesta di Monza così come in ogni altra occasione - aggiunge Bersani -, noi diciamo: la magistratura faccia serenamente e fino in fondo il suo mestiere. Abbiamo fiducia nella magistratura. Confidiamo che Penati (l'esponente PD, già Sindaco di Sesto San Giovanni e Presidente della Provincia di Milano, coinvolto nell'inchiesta - ndr) possa vedere presto riconosciuta l'innocenza che rivendica con forza. Intanto, Penati ha fatto con correttezza e responsabilità un passo indietro. Questo è infatti il nostro secondo criterio: in caso di inchieste le istituzioni e il partito, in attesa che le cose si chiariscano, non devono essere messi in imbarazzo e devono poter agire in piena serenità".
Per il segretario del PD "i nostri principi sono: fiducia nella magistratura, rispetto assoluto delle istituzioni, presunzione di innocenza secondo il principio costituzionale. Teniamo altresì fermo il principio secondo il quale, verificata l'assenza di 'fumus persecutionis' un parlamentare è un cittadino come gli altri. Se le leggi vanno cambiate, si cambiano. Finché ci sono esse valgono per tutti, per un immigrato come per un deputato o un senatore. Così ci siamo comportati sia nel caso Papa sia in quello Tedesco, per il quale abbiamo indicato l’opportunità di un passo indietro".
"Chiediamo una legge sui partiti che garantisca bilanci certificati, meccanismi di partecipazione e codici etici, pena l’inammissibilità a provvidenze pubbliche o alla presentazione di liste elettorali".
E poi "abbiamo predisposto nel nostro programma un elenco di norme da cancellare e di riforme da fare per dare limpidezza alla gestione pubblica, per evitare gli eccessi di intermediazione amministrativa, per abolire procedure speciali e opache oggi in vigore per la gestione della spesa pubblica. Bisogna approvare la legge anti corruzione, da troppo tempo insabbiata dal governo in Parlamento. Tutto questo, appunto, per togliere l'acqua in cui la corruzione può nuotare".
Bersani sottolinea che "non neghiamo dunque il turbamento che ci viene dalle indagini in corso. Sappiamo, anche per il futuro, di non poter essere immuni da sospetti più o meno fondati e da rischi. Sappiamo che anche noi dobbiamo aprire quattro occhi e fare tutto quanto ci è possibile per migliorare procedure di garanzia ed evitare che venga oscurata la nostra missione". Ma "sia altrettanto chiaro tuttavia che tuteleremo con ogni energia e in ogni direzione il buon nome del PD". Infine, secondo Bersani "non c’è bisogno di negare i problemi della politica, in ciascuno dei suoi lati. C’è solo bisogno di non spargere sale sul buono che già vive o che sta nascendo. C’è bisogno che nessuno si senta esentato dal compito di contribuire, in ogni campo, in ogni situazione, alla riscossa civica del Paese".

Omofobia. Affossano la legge voluta dal PD. È una vergogna

Con 293 sì, 250 no e 21 astenuti la Camera ha fermato per la seconda volta la legge contro l'omofobia. I voti del Pdl, Udc e Lega sono stati determinanti a far passare le pregiudiziali di costituzionalità della norma proposta. Una pagina molto brutta per la democrazia italiana anche perché, come ha ricordato Paola Concia, prima firmataria del disegno di legge, “oggi la maggior parte del Parlamento ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni".
L'approvazione delle pregiudiziali ha bloccato il ddl che voleva introdurre l'aggravante di omofobia nei reati penali a favore del quale era intervenuto in aula il pfresidente dei Deputati democratici, Dario Franceschini.
"E' una vergogna, una delle pagine più brutte e spero che non passi inosservata". Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato il voto di Montecitorio. "Hanno tirato fuori un argomento inaccettabile contro una norma che combatte ogni tipo di discriminazione. Mi aspettavo che da parte del centrodestra ci fosse un po' più di coscienza".
"Con questo voto la maggioranza di destra ha dimostrato da che parte sta. Si è chiaramente schierata con tutti coloro che, anche negli ultimi mesi, si sono resi responsabili di vessazioni, aggressioni e minacce contro gli omosessuali. Spero che almeno al prossimo episodio di violenza loro, così come l'Udc, ci risparmino l'indignazione rituale e le dichiarazioni a sostegno delle vittime. La lotta alla violenza si fa con atti e provvedimenti concreti, non con le chiacchere". Questo il primo commento di Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico, dopo che alla Camera sono state accolte le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl contro l'omofobia.
Per Ivan Scalfarotto, vicepresidente dell'Assemblea nazionale del Partito democratico, "è l'enensima pagina nera di un governo e di una maggioranza indegna in un Paese civile come è e deve essere l'Italia. Questa vergogna non dovrà passare inosservata, affossare questa legge significa mantenere delle discriminazioni inaccettabili".
"La nostra costituzione è bene scritta e tutela dalle discriminazioni. Come si può dichiarare incostituzionale una norma che allarga delle tutele per i cittadini? - si chiede provocatoriamente Scalfarotto - Ciò significa che i parlamentari che hanno votato per l'affossamento non hanno più nemmeno l'idea di cosa significhi uno stato democratico, liberale e allineato all'Europa. Ringrazio il duro e costante lavoro dell'on. Concia rinnovando a lei fiducia e appoggio per la battaglia che riprenderà da subito, prima nel Paese e poi in Parlamento".

domenica 24 luglio 2011

Il finto federalismo della destra

di Piero Fassino (Sindaco di Torino)

Da più di vent’anni federalismo è parola che segna il dibattito politico e la vita delle istituzioni del nostro Paese. In realtà il tema di nuovi rapporti tra stato centrale e poteri locali nasce all’inizio degli anni settanta con l’istituzione delle Regioni. Mentre tuttavia l’esperienza regionalista si muoveva in una visione unitaria del Paese e come delega gestionale di poteri statali, con il federalismo ci si è posto l’obiettivo più ambizioso di un trasferimento ampio e sostanziale dallo Stato alle Regioni di poteri e titolarità, in molti casi esclusivi, su materie sostanziali. Tanto da divenire nell’interpretazione più estrema della Lega – che nel federalismo ha il suo mantra simbolico – sinonimo di separatismo, secessione, indipendenza.
Non a caso, la formula «padroni a casa nostra» è divenuta nella vulgata leghista il modo facile e populista con cui rappresentare il federalismo, facendone cosi non già lo strumento per un’architettura nazionale unitaria più moderna e democratica, ma il grimaldello per scardinare la coesione sociale e istituzionale dell’Italia e acuire le sue contraddizioni e ineguaglianze. Non solo, ma la parola federalismo viene sempre più spesa in modo propagandistico come la panacea di ogni problema del Paese, accreditando l’illusione che tutto - disoccupazione, bassa crescita, burocrazia, gap infrastrutturale, corruzione, sicurezza e quant’altro – troverà soluzione con il federalismo.
Mai rappresentazione fu più lontana dalla realtà. Si, perché se si guarda all’esperienza concreta di questi ultimi dieci anni - in otto dei quali a governare sono stati centrodestra e Lega- si vede che è accaduto esattamente il contrario. In ogni settore – anche in quelli che le leggi assegnano alla competenza regionale - è dilagata l’invasività̀ governativa e statale, con una costante compressione e mortificazione dell’autogoverno locale. E soprattutto sul piano finanziario è stato praticato un feroce centralismo statale che non solo anno dopo anno ha ridotto i trasferimenti di risorse dallo Stato ai poteri locali, ma ha finora inibito ogni e qualsiasi possibilità per Regioni, Province e Comuni, di disporre di significative risorse proprie.
Ne sono buona testimonianza i provvedimenti sul federalismo demaniale e fiscale. Il primo è tuttora privo degli adempimenti necessari a individuare i beni da trasferire e a quali soggetti istituzionali debbano essere trasferiti. Il secondo si è fin qui tradotto in una beffa, stante che l’intero sistema fiscale continua a essere in capo allo Stato che accerta la consistenza dei redditi, definisce aliquote e modalità dell’imposizione fiscale, gestisce la riscossione; mentre a Regioni, Province e Comuni è stata lasciata la sola impopolare facoltà di aumentare alcune addizionali, per altro in dimensione irrisoria. Il risultato è che il combinato disposto di riduzione di trasferimenti e centralismo fiscale ha messo in mora il sistema dei poteri regionali e locali, trasformando il federalismo in un simulacro utile al più per qualche stravagante rito propiziatorio al dio padano. Tal che né l’Italia né le sue Regioni, né i cittadini traggono alcun beneficio.

sabato 23 luglio 2011

Norvegia: orrore per la strage dei ragazzi


E' ancora presto per dire se il 32enne Anders Behrin Breivik abbia fatto tutto quell'orrore da solo nella tranquilla e bellissima Oslo. La sua faccia da bravo ragazzo però ci ricorda quella di altri "bravi ragazzi" autori di tante altre stragi, negli Stati Uniti soprattutto. Ricordate Timothy McVeigh che il 19 aprie 1995 uccise 168 persone quasi nello stesso modo e quasi per le stesse ragioni?
Il centro della tranquilla Oslo, la città del premio Nobel per la pace, ieri si è trasformato in un 11 settembre a dieci anni di distanza. Le immagini e le foto erano molto simili a quelle del World Trade Center: gente incredula, palazzi completamente distrutti, persone per strada, corpi per terra in mezzo alla devastazione.
Subito tutti i commentatori hanno iniziato a cercare la spiegazione più semplice: il terrorismo islamico, come a New York. E poi, subito dopo, la strage - terribile e sconvolgente - di una novantina di ragazzi uccisi nel campo estivo del partito Laburista dell'isola di Utoya.
E' ormai certo che il terrorismo islamico non c’entri nulla e che si tratti invece di un altro fondamentalismo: quello della destra estremista e razzista venata di fondamentalismo religioso. Probabilmente di un uomo disturbato che ha fatto tutto da solo. Ma mosso dallo stesso odio cieco che guidò Atta e gli uomini di Al Qaida a prepararsi per anni a dirottare aerei e lanciarli sull'America.
L'orrore dell’11 settembre americano e dell 22 luglio norvegese hanno una matrice comune: il fondamentalismo. Lo sdegno e la condanna dei Democratici sono nettissimi e altrettanto netto deve essere l'impegno ad affermare i valori e i principi di una democrazia aperta e tollerante, laica e rispettosa di ogni sensibilità e credo religioso.Solo così si possono contrastare il fondamentalismo e il razzismo.

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"Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai cittadini di Oslo, ai familiari delle vittime della strage di ieri ed ai giovani laburisti norvegesi": lo dichiara Fausto Raciti, segretario nazionale dei giovani democratici, impegnati in questi giorni nella loro festa nazionale a Bosco Albergati (Castelfranco Emilia in provincia di Modena):
"E’ sconcertante – conclude Raciti- la follia che ha colpito i nostri compagni. Fatti del genere scuotono tanto più profondamente le coscienze quanto più risultano incomprensibili".

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Leggi l'intervento di Lapo Pistelli, Responsabile esteri e relazioni internazionali del PD

La pista del 'fondamentalismo cristiano' nel terrore della Norvegia

Utoya, il premier norvegese Jens Stoltenberg
abbraccia il leader dei giovani laburisti
 Eskil Pedersen
E' cresciuto drammaticamente il numero delle vittime della doppia azione terroristica che ieri ha colpito Oslo, dove una bomba ha devastato la sede di un tabloid nei cui pressi sono anche l'ufficio del premier e alcuni ministeri, e l'isola di Utoya, a circa 40 chilometri dalla capitale, dove un uomo travestito da poliziotto ha radunato i giovani del campo estivo del partito laburista per poi fare fuoco su di loro. Nel pomeriggio nuovo allarme nella capitale, evacuata una piazza centrale. Venti feriti versano in condizioni disperate. Tramonta la pista islamica. Secondo la polizia, per entrambe le azioni c'è un unico responsabile, già arrestato: Anders Behring Breivik, 32 anni, "cristiano fondamentalista" vicino all'estrema destra. Ma sono molti i sopravvissuti di Utoya secondo cui a sparare non è stato un solo uomo. Per il primo ministro norvegese Stoltenberg è un  "attacco alla nostra 'società aperta'".





venerdì 22 luglio 2011

Bersani su casi Papa e Tedesco: PD coerente, maggioranza a pezzi

Il giorno dopo le votazioni di Camera e Senato sulle richieste d'arresto per l'onorevole Papa del PdL e il senatore Tedesco (ex PD), il segretario Bersani rivendica a YouDem TV la coerenza del Partito Democratico. Parole che si aggiungono a quelle del vicepresidente dei senatori del PD Luigi Zanda: ""Il gruppo del PD al Senato non ha molto da chiarire sul risultato del voto sul senatore Tedesco. Interpretare un voto segreto è sempre molto difficile, se non impossibile. Ma il risultato di ieri in Senato, 151 a 127, corrisponde, voto più o voto meno, al risultato dei quarantasette voti di fiducia imposti dal governo Berlusconi in questa legislatura. Ieri pomeriggio, sono stati i voti della Lega Nord ad essere stati usati come massa di manovra per determinare due risultati diversi alla Camera e al Senato".

mercoledì 20 luglio 2011

Il 26 luglio al Giardino delle Erbe, concerto di Emilia Romagna Festival

L’XI edizione di Emilia Romagna Festival farà tappa anche a Casola Valsenio, martedì 26 luglio alle ore 21.00 con un concerto dell' “Old City String Quartet”, che si terrà nello splendido scenario del Giardino delle Erbe e più esattamente nel nuovo allestimento denominato “cristallo di gesso
Del gruppo, che ha vinto il Primo Premio e Golden Medal del Fischoff Chamber Music Competition 2010- South Bend, USA, fanno parte:
Bryan Lee violino
Joel Link violino
Milena Pajaro-van de Stadt viola
Camden Shaw violoncello

Questo il programma della serata:

Wolfgang Amadeus Mozart
Quartetto in si bemolle maggiore K. 589 (2. Preussisches Quartett)
Allegro
Larghetto
Menuetto & Trio. Moderato
Allegro assai

Ludwig van Beethoven
Quartetto in mi bemolle maggiore (detto delle Arpe) op. 74, dedicato a Franz Joseph Maximilian von Lobkowitz
Poco adagio – Allegro
Adagio ma non troppo
Presto
Allegretto con Variazioni

In caso di maltempo: Cinema Teatro Senio, via Roma 46.

martedì 19 luglio 2011

Bersani alla Direzione nazionale del PD: "C'è bisogno di un cambio nella guida politica del Paese"

Bersani alla Direzione nazionale del PD: "Questo quadro politico non è in grado di garantire una ripartenza. La strada maestra da percorrere resta quella di tornare al voto".
La Direzione ha approvato la relazione del segretario Bersani con 166 voti favorevoli su 175 presenti (9 si sono astenuti). Ha approvato inoltre l'Ordine del giorno Bressa-Violante sulla Legge Elettorale (2 voti contrari e 3 astenuti) e l'Ordine del giorno Gozi sui costi della politica (unanimità).
Ecco in sintesi i principali passaggi della relazione di Pier Luigi Bersani:

LA CRISI INTERNAZIONALE
I protagonisti che hanno provocato la crisi finanziaria sono ancora in campo: Non si vede ancora l’alleanza necessaria tra la politica che riprende il suo ruolo e l’economia reale. E si propone una drammatica contraddizione. Mentre la globalizzazione imporrebbe la ricerca di un governo condiviso a livello mondiale i meccanismi di ricerca del consenso portano invece verso posizioni di chiusura e di divisione. L’esempio lampante è quello della Germania, che con l’euro ha potuto guadagnare posizioni nell’espansione della propria economia ma che davanti a un problema come quello greco, che rappresenta appena il 3 per cento del PIL europeo, sembra interessata più a una punizione della spesa facile che alla salvezza dell’euro e dell’Unione.

L’EUROPA E LA CRISI
Le destre, che hanno guidato fin qui l’Europa, cominciano a perdere consensi. Ma questo non significa che si realizzi un cambiamento con facilità. Siamo vicini a numerose elezioni. Francia, Germania, Polonia, Romania, Croazia. Saranno elezioni che si svolgono in una fase recessiva. Credo dunque che sarebbe bene avere una piattaforma europea dei partiti progressisti per avviare campagne elettorali radicali. Una piattaforma che punti alla crescita economica, senza la quale non si affronta il problema del debito; che chiarisca che lasciare affondare i paesi marginali significa segare i rami su cui tutti gli europei sono seduti; che riconosca che la diversa competitività dei paesi europei è un problema da mettere e affrontare in comune; che metta al centro il tema della domanda aggregata. Il PD ha già avanzato in particolare il progetto di un’agenzia europea per gestire il debito pubblico che gli Stati hanno accumulato per salvare i propri istituti finanziari dalla crisi, la tassazione delle transazioni finanziarie, l’emissione di eurobond per finanziare gli investimenti.
Noi italiani possiamo essere protagonisti di questa fase. Sapendo che ciò che è accaduto nelle ultime settimane è solo un’onda del mare della crisi. Gli investitori finanziari sono tornati a battere sul tasto della sfiducia sull’euro e sull’Europa.

L’ITALIA E LA CRISI
E’ chiaro a tutti che con una crescita bassa non si capisce come si potrà ripagare il debito. Per di più, dopo aver visto per tre anni questo governo il mondo ha capito che non siamo credibili.
Fino a un mese fa, complice uno straordinario conformismo, si discuteva con i titoli a nove colonne sulla riduzione delle tasse. Ora ci troviamo nella condizione di dover subire manovre pesantissime.
La verità è che in questi tre anni non c’è stata una politica economica, né una politica industriale. Ci sono stati filosofemi. Messaggi e suggerimenti con continue oscillazioni, il fai da te, l’individualismo, poi sullo statalismo. Ma niente di risoluto o di sostanziale. E sono stati aboliti di fatto tutti i luoghi e tutte le possibilità di discussione e di confronto. Consigli dei ministri chiusi in cinque minuti. Fiducie a raffica. Non c’è stato un solo luogo dove discutere.

Quella del tenere in conti in ordine in questa condizione è stata una leggenda. Abbiamo tagliato la spesa per la scuola e abbiamo speso di più negli sperperi. Altro che riduzione della spesa pubblica. Nessuna vera riforma.
Quando sotto i colpi della speculazione siamo arrivati al dunque, abbiamo fatto bene a concedere l’accelerazione dei tempi. Ma qui si ferma la nostra responsabilità per una manovra approvata con la fiducia e che è sbagliata e iniqua. Se tocca a noi garantiamo che i saldi restino invariati, ma che correggeremo il senso della manovra.
Anzi noi in base alle proposte che abbiamo già elaborato siamo in grado di dare anche un altro contributo di qualità e di efficienza su quattro punti decisivi:
1. Il Risparmio nella Pubblica amministrazione. Nel documento che abbiamo approvato nella nostra Assemblea nazionale ci sono moltissime indicazioni. Dobbiamo andare avanti anche con le nostre proposte istituzionali su province, Comuni, società comunali. Noi abbiamo dimostrato, quando abbiamo governato, di saper intervenire con efficienza. Certo potevamo anche fare di più. Ma non c’è dubbio che abbiamo fatto meglio.
In questo capitolo ci sono i costi della politica. Bisogna tirare una linea e presentare proposte concrete perché effettivamente il problema esiste. Dunque dobbiamo essere fermi nel determinare interventi e iniziative. Poi bisogna tirare la riga e da lì dobbiamo difendere a spada tratta la buona politica dall’antipolitica. Adesso che la destra capisce di perdere questo sta facendo: sta mettendo fango nel ventilatore per mandare tutto allo sfascio. Dunque dobbiamo intervenire effettivamente sulle cose che vanno cambiate. E poi da lì in poi lottare per difendere la buona politica. Dobbiamo fare anche in fretta, perché solo se intervieni sulle tue cose, come per esempio i vitalizi che noi vogliano riportare nell’alveo della previdenza che riguarda tutti gli altri cittadini iscritti all’Inps, sugli stipendi dei parlamentari da riportare nella media europea, sull’incompatibilità tra i diversi incarichi, sulle province, sui comuni, sulle società comunali, solo così puoi parlare e intervenire sui privilegi degli altri. E nella società italiana di situazioni di privilegio ce ne sono moltissime.
2. Il Fisco. Noi dobbiamo riequilibrare il carico fiscale. Chi ha di più deve dare di più.
3. Le liberalizzazioni.
4. La politica industriale.

IL QUADRO POLITICO
Ma si può fare tutto questo con il quadro politico attuale? Può dare questo governo un’idea di stabilità? No. La strada maestra è quella del voto. Sono convinto che se si presentano programmi nuovi a confronto, tutti nella garanzia del rispetto dei saldi, e protagonisti nuovi, mercati e investitori capiranno.
Intanto non stiamo con le mani in mano. Con Idv e Sel stiamo discutendo le proposte di programma. Con l’Udc abbiamo concordato in Parlamento gli emendamenti alla manovra.
Se poi, dopo le dimissioni del governo, ci fossero le condizioni per la formazione di un governo di breve transizione per fare la riforma della legge elettorale, noi potremmo essere disponibili. Ma questo passaggio presuppone tempi stretti e che non restino al loro posto coloro che ci hanno portato fin qui.

LEGGE ELETTORALE
E’ importante che oggi approviamo la nostra proposta, che ha caratteri abbastanza comprensivi sia di questioni di sistema sia di questioni più politiche, uno strumento che non chiude le porte nella discussione con le altre forze politiche, accompagna il bipolarismo, garantisce un buon equilibrio tra maggioritario e proporzionale e che ciascun partito possa presentarsi con il proprio volto. Prevede un collegio nominale a doppio turno e garantisce meccanismi per la parità di genere e prevede che i gruppi parlamentari corrispondano alle liste presentate alle elezioni.
Nel frattempo sono state avviate le procedure per la presentazione di due referendum. Uno, proposto da Passigli, l’altro che punta al ripristino del mattarellum. In entrambi i casi, sia pure per ragioni diverse, gli esiti non sono coerenti con le proposte del PD.
Credo dunque che sia da sostenere la nostra proposta.

lunedì 18 luglio 2011

Crisi pesche e nettarine, Errani: un tavolo nazionale con la grande distribuzione

“E’ fondamentale che il Governo convochi un tavolo nazionale per arrivare alla firma di un accordo con la grande distribuzione, che permetta di non immettere nel mercato prodotto di scarsa qualità e sottocosto. Lo abbiamo già chiesto come Conferenza delle Regioni, tornerò ad impegnarmi in questa direzione nelle prossime ore. La Regione Emilia-Romagna c’è.”
Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani che è intervenuto questa mattina alla manifestazione organizzata a Bologna dalla Coldiretti regionale per fare il punto sulle gravi difficoltà che sta attraversando il comparto dell’ortofrutta estiva e in particolare delle pesche e nettarine.
“Quattro crisi in sette anni – ha aggiunto Errani – ci dicono che il problema della frutta estiva è ormai un problema strutturale e che dobbiamo lavorare per riorganizzare l’intera filiera, garantendo innanzi tutto un’equa remunerazione ai produttori. E’ questo il punto strategico su cui è necessario unire il nostro impegno e lavorare insieme.”
Oltre che da parte del Presidente Errani la manifestazione della Coldiretti ha ottenuto il sostegno anche dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha ricordato le misure da adottare nell’immediato. Due in particolare: il ritiro dal mercato di una quota di invenduto da destinare agli indigenti e agli impianti a biogas, così come previsto dall’Ocm frutta, per favorire un sia pur minimo rialzo dei prezzi e, da parte dell’Europa, un provvedimento di sostegno economico analogo a quello varato, per sole cinque varietà vegetali, dopo la crisi dell’Escherichia Coli. “L’Europa – ha aggiunto Rabboni - deve inoltre capire che la frutta estiva è un prodotto altamente deperibile e che richiede particolari reti protettive da adottare su scala transnazionale, per un corretto governo dell’offerta. Di tutto questo ho parlato nei giorni scorsi a Bruxelles con lo staff del commissario all’agricoltura Ciolos, con i parlamentari italiani e il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, De Castro. Nei prossimi giorni anche la Commissione agricoltura del Senato italiano presenterà una risoluzione in questa direzione.”
Nella foto: un momento della manifestazione. Da sinistra: il presidente della Coldiretti regionale Mauro Tonello, il presidente della Regione Vasco Errani e l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni

Costi della politica: ecco le proposte del PD

Di fronte all’emergenza economica il PD ritiene che la politica debba dare un contributo concreto di sobrietà e di responsabilità, lottando invece contro le concezioni demagogiche che rischiano di confondere tutto e non risolvere nulla.
Per questa ragione il PD ha da tempo messo a punto precise proposte e dato vita a concrete iniziative parlamentari sul tema dei costi della politica e delle riforme istituzionali. Al Senato ha anche presentato emendamenti alla manovra del governo insieme a IdV e UdC, misure che il governo e la maggioranza hanno respinto, impedendone l’approvazione, ma che restano validi punti di riferimento per gli interventi da realizzare.
- Riduzione numero dei parlamentari. Il PD ha presentato da tempo diverse proposte di legge per ridurre entro la legislatura, il numero dei parlamentari e cambiare le funzioni del Senato. Per esempio, una Camera con 400 deputati e un Senato Federale con 200 senatori. E’ possibile calendarizzare già dal prossimo settembre il provvedimento volto alla riduzione dei parlamentari.
- Retribuzioni dei parlamentari. Il PD punta a modificare la legge del 1965 che lega la retribuzione dei parlamentari alla retribuzione dei magistrati italiani, per scegliere un nuovo parametro. L’obiettivo è di allineare l’Italia alla media delle retribuzioni dei parlamentari degli altri paesi europei.
- Vitalizi. Con una decisione interna alla Camera e al Senato (gli organi costituzionali hanno un’autonomia decisionale sul proprio bilancio) il PD propone di rivedere entro la legislatura i vitalizi dei parlamentari riportandoli al sistema previdenziale in vigore per tutti gli altri cittadini iscritti all’Inps.
- Risparmi e trasparenza su affitti e servizi. Il PD propone di lavorare concretamente all’interno dei bilanci di Camera e Senato per ridurre la spesa collegata agli immobili (affitti), per dare trasparenza e risparmiare sui servizi offerti.

- Gli emendamenti al Senato. Con gli emendamenti alla manovra proposti anche insieme a IdV e a UdC il PD punta inoltre ad alcune riforme capaci di dare un contributo importante al contenimento della spesa pubblica.
Tra queste proposte vi sono:
1. L’accentramento dei Comuni più piccoli.
2. L’accorpamento delle province sotto i 500.000 abitanti (di fatto si arriverebbe ad un dimezzamento delle attuali province).
3. L’accorpamento delle società che fanno capo ai comuni (un comune non potrà avere più di una società: e così verrebbero meno migliaia di aziende, con i relativi consiglieri).
4. La totale incompatibilità dell’incarico dei parlamentari con qualsiasi altro incarico (sindaco, consigliere, presidente di provincia…).
5. Taglio delle auto blu e dei voli blu, limitandone l’uso a chi ne ha davvero bisogno.
6. Reintroduzione del tetto alla retribuzione dei manager pubblici.

Queste proposte costituiscono un punto fermo del PD, un patrimonio di iniziative sulle quali daremo battaglia e che il PD si impegna a realizzare.

domenica 17 luglio 2011

«Tasse e niente riforme. Ma l’alternativa ora c’è. Ricostruiremo il Paese»

Intervista a Pier Luigi Bersani di Simone Collini (l’Unità, 17 luglio 2011)

Proponiamo il superamento dei vitalizi per i parlamentari, la riduzione del numero di deputati e senatori, la riduzione delle società pubbliche, l`abolizione delle province al di sotto dei 500 mila abitanti.
Ricostruiremo noi l’Italia, dice Pier Luigi Bersani dopo l’approvazione di una manovra «spudoratamente classista che non porta il Paese fuori dalla tempesta».
Per il leader del PD il dato fondamentale di questo passaggio è che «di fronte a scelte assurde o profondamente negative tutta l`opposizione parlamentare ha concordato sia l`assunzione di responsabilità sui tempi, sia la fortissima critica sui contenuti».
«Per la prima volta dopo tre anni, PD, IdV e UdC hanno presentato emendamenti comuni. È una novità che non va sottovalutata. Tanto più in un momento difficile come questo dobbiamo lavorare all`unità dell`opposizione e alla definizione di un`alternativa credibile». Anche perché, dice Bersani ripensando ai colloqui con capi di Stato e di governo incontrati nel viaggio in Medio Oriente da cui è da poco rientrato, «è urgente rilanciare il ruolo dell`Italia nel mondo». «Il berlusconismo ha portato un grande Paese come il nostro a non discutere neanche di quel che avviene alla porta di casa. È desolante come siamo avvitati su questioni domestiche, spesso di serie C, come questo governo non si renda conto che quanto sta avvenendo al di là del Mediterraneo sia rilevante per il nostro futuro».
(leggi l’intervista)

La manovra del governo pesa sulla sanità emiliana per 1,2 milioni di euro a settimana. Ma la Regione si batterà per non far pagare il ticket voluto da PdL e Lega Nord!

Intervista di Enrico Miele (la Repubblica, 17 luglio 2011) all’Assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti

"La manovra del governo pesa sulla sanità emiliana per 1,2 milioni di euro a settimana. Ma noi abbiamo deciso di accollarci questo costo per poter studiare misure alternative nei prossimi quindici giorni". L'assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti si sta battendo contro l'aumento "iniquo e ingiusto" di 10 euro per i ticket sanitari contenuto nell'ultima Finanziaria. E va al contrattacco mettendo nel congelatore la manovra per almeno due settimane. Il tempo necessario per trovare delle soluzioni: "Come un ticket dai due ai quattro euro sulle ricette farmaceutiche e una differenziazione dei rincari a seconda del costo degli esami".
Dopo il rifiuto di applicare gli aumenti, cosa cambia da lunedì?
"Nulla, per due settimane resterà tutto come prima. È già partita la circolare ai direttori delle Ausl firmata da me e dal presidente Errani. Dobbiamo prima capire come far fronte a una situazione che mette in grave difficoltà il nostro servizio sanitario".
E il ticket di 25 euro per i codici bianchi (i meno gravi) del Pronto soccorso. Verrà applicato?
"No, perché nella nostra Regione il ticket sui codici bianchi, anche per evitare l'uso improprio delle prestazioni del Pronto soccorso, è già in vigore dal 2004".
In fondo i ticket ci sono già...
"È previsto per molte prestazioni mediche, ma non può superare i 36 euro. È la cosiddetta compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Ora il governo vuole portare questo tetto a 46 euro".
A quanto ammontano i tagli alla sanità?
"Al netto dei precedenti tagli, questa manovra costerà alla nostra Regione 1,2 milioni a settimana. Fanno 61 milioni ogni anno".
Dove troverete questi soldi?
"Cercando soluzioni che vadano contro la logica degli aumenti lineari. Fino a luglio copriremo il buco con fondi regionali, congelando gli aumenti".
E poi?
"Faremo scelte condivise insieme alle altre Regioni, anche la Toscana è dalla nostra parte".
Quali soluzioni state immaginando?
"Vogliamo evitare il meccanismo per cui gli aumenti sono uguali sia se la prestazione sanitaria è rilevante, sia se è poco significativa. Serve un'applicazione meno grossolana".
Per esempio?
"Tutte le Regioni del Nord hanno già introdotto un ticket, che va dai due ai quattro euro, sulle ricette, sulle prescrizioni farmaceutiche. Cosa ben diversa dalla prestazione medica. Noi non l'abbiamo mai fatto, ma ora è una delle ipotesi in campo".
Altre ipotesi?
"Ragionare sulla differenziazione degli aumenti. Tenendo come media i 10 euro potremmo, ad esempio, non toccare il costo di una semplice analisi del sangue ma portare a 20 euro i rincari su una tac non urgente".
Sempre di aumenti si tratta...
"Sono solo ipotesi, l'introduzione del "superticket" nel 2007 fu un errore, tanto che dopo sei mesi fecero marcia indietro. Senza abolire la norma, ma garantendo la copertura con fondi statali".
Quelli che il governo ora ha tagliato?
"Esatto, un vero regalo ai privati".
Perché?
"Con l'aumento alcuni esami costano quanto un laboratorio privato. Questo sposta verso i privati una gran quantità di pazienti, gli ospedali incassano di meno e i cittadini subiscono lo stesso gli aumenti".

L’ennesima giravolta di Bossi

Voteremo si, aveva detto. Poi, quando si è trattato di votare sull’arresto nella Commissione per le autorizzazioni, la Lega si è astenuta facendo prevalere i sì dei rappresentanti dell’opposizione (PD, IdV, UdC). E ieri ha detto che Papa – il deputato del PdL per il quale la Procura di Napoli ha richiesto l’arresto nell'ambito dell'inchiesta P4 (*) - deve andare “in galera!” confermando che alla Camera, in aula, la Lega avrebbe votato sì alla richiesta di arresto.
Ma oggi, con un’altra dichiarazione resa poche ore dopo la prima, il leader della Lega Nord cambia di nuovo opinione. “No alle manette prima del processo”.
Cosa gridavano, quelli della Lega? “Roma ladrona, la Lega non perdona”!
Ma andatevi a nascondere!

(*) L'indagine P4, avviata dalla procura di Napoli, punta a far luce su una presunta associazione a delinquere che avrebbe interferito nelle attività di organi costituzionali, sospettata di aver acquisito informazioni riservate su procedimenti penali in corso per proteggere amici inquisiti ed eludere le indagini.

sabato 16 luglio 2011

Bersani al Governo: "Siamo radicalmente contro, perchè questa manovra è spudoratamente classista, colpisce le famiglie e i ceti deboli"

L'intervento di Pier Luigi Bersani alla Camera, contro la manovra economica del Governo, sul sito di Youdem: "Non vi accusiamo di avere provocato la crisi, vi accusiamo di non averla affrontata, voi e i vostri colleghi della destra europea".

Il PD presenta una mozione di sfiducia individuale per il ministro Romano

Il Gruppo del Partito Democratico ha depositato ieri la mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro delle Politiche agricole Saverio Romano. Primi firmatari Dario Franceschini e Pierluigi Bersani

MOZIONE DI SFIDUCIA INDIVIDUALE

La Camera,
premesso che:
in data 13 luglio 2011 la Procura di Palermo, ottemperando all’ordine di imputazione coatta del competente Giudice per le indagini preliminari, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio del ministro Francesco Saverio Romano, imputato, quindi, formalmente di concorso in associazione mafiosa;
considerato che:
il Ministro ha manifestato la volontà di non dimettersi volontariamente, come sarebbe auspicabile per la credibilità dell’azione di governo;
per tali motivi:
visto l'articolo 94 della Costituzione;
visto l'articolo 115 del regolamento della Camera dei deputati;
esprime la propria sfiducia al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Francesco Saverio Romano.

Col cavolo che siamo tutti uguali!

Il PD, da solo o insieme alle altre forze di opposizione, ha presentanto alcuni emendamentamti alla manovra finanziaria del Governo che, se apprivati, l'avrebbero resa più giusta e più sostenibile, soprattutto per i ceti più deboli, per i lavoratori e per le famiglie.
Ma il PdL e la Lega Nord hanno detto no, impedendone l'approvazione. La lettura degli emendamenti è quindi utile... Se non altro per comprendere le differenti posizioni del centrosinistra e del centrodestra su delicati e importanti argomenti.
Tra le proposte di modifica la riduzione dello stipendio di ministri e dei parlamentari già dal 2012 e i vitalizi dei parlamentari. Altri emendamenti riguardavano la tassazione delle rendite finanziarie e le quote latte.
Eccoli nel dettaglio i 25 emendamenti alla manovra presentati dalle opposizioni (Pd, Idv e terzo polo) in Commissione Bilancio del Senato.
Tra le proposte di modifica quella che interessa i vitalizi dei parlamentari, che diverrebbero normali trattamenti pensionistici. Cospicuo il pacchetto sui costi della politica con interventi sulle auto blu, i voli di Stato, l'incompatibilità tra indennità, le retribuzioni delle cariche pubbliche, election day.
In particolare, sui vitalizi dei parlamentari, un emendamento stabilisce che "ai fini del definitivo superamento del regime vigente dei vitalizi parlamentari, gli Uffici di Presidenza delle due Camere adottano sistemi previdenziali basati sul metodo di calcolo contributivo, prevedendo requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso ai trattamenti corrispondenti a quelli applicati ai lavoratori dipendenti, ai sensi della disciplina pensionistica vigente".
Per il PD le pensioni dei Parlamentari devono essere conteggiate come fa l'Inps per tutti i normali lavoratori. Insomma la legge Dini del 1995 si applicherà anche a deputati e senatori.

La riduzione degli stipendi di senatori, deputati e ministri scatterebbe dal 2012 e non dalla prossima legislatura, come prevedeva il primo articolo della manovra. Inoltre è introdotto un regime di incompatibilità tra una serie di cariche elettive o di nomina, con conseguente impossibilità di cumulare stipendi (es.parlamentare, assessore, membro di Cda, ecc).

Stretta anche per gli alti dirigenti pubblici le cui retribuzioni non potranno superare quelle del Primo Presidente della Corte di cassazione. Rigide anche per loro le regole per le auto blu e i voli di Stato.

Le opposizioni, inoltre, intervengono anche sui ticket sanitari, pagamenti della Pa, patto di stabilità interno e liberalizzazioni.

Presentato un emendamento sui ticket sanitari che prevede sostanzialmente l'esenzione in relazione alla situazione economica del nucleo familiare.

Tra le proposte di modifica, si interviene sulle rendite finanziarie con un innalzamento delle aliquote dal 12,5% al 20%, escludendo i titoli di Stato. Al contempo l'imposta sul conto corrente bancario scende dal 27% al 20.

Sulle liberalizzazioni il PD propone una nuova lenzuolata, a partire dal tema delle banche: viene rafforzata la norma sulla portabilità di mutui e conti correnti e sul divieto della clausola di massimo scoperto, oggi spesso aggirata dagli Istituti di credito.

Un'altra proposta di modifica cancella l'articolo sulle quote latte. L'articolo incriminato toglie a Equitalia il compito di riscuotere le multe di chi ha sforato le quote e lo attribuisce all'Agea, che non ha gli strumenti della riscossione coatta. Di fatto un condono, con l'aggravante che le somme delle multe pur non incassate vengono messe nel bilancio dello Stato.

Emendamenti del Partito Democratico alla Manovra (A.S. 2814)
Emendamenti dell'Opposizione alla manovra (A.S. 2814)

giovedì 14 luglio 2011

70 MILIARDI DI TAGLI E TASSE: IL PD DICE NO ALLA MANOVRA DEL GOVERNO

La manovra finanziaria del Governo è ingiusta e sbagliata
Colpisce i più deboli, tassa il risparmio, reintroduce i ticket, ammazza il "federalismo fiscale", colpisce pesantemente - ancora!!! - i Comuni e le Regioni, taglia altri 8 miliardi alla sanità, fa aumentare la benzina, colpisce il credito per le imprese, taglia le detrazioni IRPEF a danno delle famiglie, non prevede niente per il lavoro e deprime la ripresa economica.
PdL e Lega Nord hanno detto no a tutti gli emendamenti proposti unitariamente dall'opposizione (PD-IdV-UdC). Per fare passare la manovra faranno ricorso al voto di fiducia, malgrado le opposizioni abbiano annunciato la volontà di non ricorrere all'ostruzionismo.
Ora bisogna voltare pagina: questo Governo è senza guida e privo di una strategia economica e finanziaria.
Deve andarsene. 

Parma: Comune assediato. Monta la protesta dei cittadini contro il Sindaco Vignali

"L'indignazione della città è reale, profonda, diffusa e ancora in espansione". Così il capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Parma, Giorgio Pagliari, interpreta il sentimento di una città che è in rivolta contro il suo sindaco, Pietro Vignali, il quale non ha alcuna intenzione di dimettersi, nonostante l'inchiesta giudiziaria 'Green Money' che ha visto travolti 11 dei suoi più stretti collaboratori.

Per tutto il pomeriggio di ieri e la serata, alcune centinaia di cittadini, armati di pentole e striscioni, hanno protestato sotto le finestre del consiglio comunale, ma nuove iniziative, presidi e cortei sono già in programma nei prossimi giorni ai piedi del Municipio assediato da quasi 20 giorni.
"I 180 mila euro per le rose fantasma sul Lungoparma sono diventate, a ragione, l'emblema della mala gestione, della leggerezza amministrativa e di quel contesto di ‘corruzione diffusa’, di cui ha parlato il Procuratore della Repubblica" prosegue Pagliari, che rimarca "i cittadini si sono sentiti presi in giro, offesi nel loro diritto di cittadinanza e profondamente delusi per l'ennesimo tradimento della politica, incapace di operare per il bene comune".
Non solo. Secondo il capogruppo PD "molti elettori di questo centrodestra sono rimasti profondamente e irrimediabilmente delusi”.
"In piazza, nella fiaccolata, per strada, nei luoghi di ritrovo e nei bar questi sono coloro che protestano, non gli agitatori di professione" continua il consigliere Democratico che aggiunge “a dimostrazione di tutto questo è il ‘Cahier de doleances della Piazza di Parma’: un'analisi puntuale, pacata, determinata, sofferta, ma assolutamente civile, lontana da ogni esasperazione". Si tratta di un testo di protesta che i cittadini avrebbero voluto leggere in aula, ma l'iniziativa e' stata loro negata.
"Questa lettera - rimarca Pagliari - è un'ulteriore spinta non solo a continuare nella richiesta delle dimissioni come doverosa assunzione della sua responsabilità politica da parte del sindaco, ma anche nella scelta di continuare, su ogni delibera, a svolgere la nostra funzione di consiglieri comunali, sviluppando l'attività di controllo più che mai indispensabile nel momento stesso in cui un'amministrazione delegittimata rimane abbarbicata, compiendo ogni giorno scelte confuse e contraddittorie".
"Siamo convinti - conclude il presidente del gruppo PD - che questo sforzo sia doveroso per raggiungere l'obiettivo delle dimissioni di Vignali, per chiudere una parentesi disastrosa e per aprire la strada ad un governo degno di Parma e all'altezza dei suoi problemi".

Su pesche e nettarine Rabboni chiede l’intervento della Commissione Europea

Estendere anche ai produttori di pesche, nettarine e susine di tutta Europa l'accesso a contributi straordinari, assimilabili a quelli stanziati dalla UE per far fronte ai danni provocati dal recente allarme dell'Escherichia Coli. Ma anche una serie di proposte concrete per modificare l'attuale OCM (Organizzazion e Comune di Mercato) ortofrutticola che prevedano strumenti più efficaci per prevenire e far fronte alle gravi crisi.
Sono, in sintesi, le richieste che l'assessore regionale Tiberio Rabboni ha illustrato direttamente - nel corso dell'incontro che si è tenuto oggi a Bruxelles - al Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro e ad Emmanuel Jacquin, capo della struttura che, nell'ambito della Direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione Europea, si occupa dei prodotti ortofrutticoli.
Rabboni ha ribadito queste richieste - che interpretano le preoccupazioni dei produttori di pesche e nettarine, anche organizzati nelle OP (Organizzazioni dei Produttori), colpiti dalla pesante crisi che sta mettendo a repentaglio posti di lavoro sia nella coltivazione che nell'indotto - anche con una lettera inviata ieri al ministro delle politiche agricole Saverio Romano ed ai componenti delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato. L'obiettivo è sollecitare una forte iniziativa nazionale rivolta, in particolare, al Commissario europeo Dacian Ciolos, per sostenere le richieste dei produttori.
La crisi attuale, causata da vari fattori concomitanti tra cui la sovrapposizione, per anomalie climatiche, dei calendari di maturazione fra Nord e Sud nelle aree italiane e anche con la Spagna, la riduzione della domanda a seguito dell'allarme Escherichia Coli e la perdita di potere d'acquisto delle famiglie con la conseguente contrazione dei consumi in tutta Europa, rende necessario - scrive Rabboni - "uno strumento di intervento in grado di agire sul mercato in modo trasversale, coinvolgendo tutti i produttori, associati o meno ad OP, in tutta l'Unione europea con risorse mirate. Gli attuali strumenti, basati sui ritiri da parte delle OP, non sono in grado di incidere sul mercato in modo rilevante a causa, soprattutto, dei prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori. Inoltre queste misure, per essere effettivamente efficaci, dovrebbero interessare l'intera produzione e non solo quella organizzata in OP".
Alla Commissione Europea Rabboni chiede di "attivare misure immediate in grado di favorire il superamento della situazione di crisi e valutare l'opportunità di modificare l'OCM di settore". Le proposte di modifica sono:
- prevedere interventi a livello europeo per prodotti altamente deperibili come pesche e nettarine;
- aumento dal 5 al 10% dei quantitativi ritirabili incentivandone la trasformazione in biogas;
- creare una dotazione specifica per la distribuzione gratuita agli indigenti e favorire forme assicurative e fondi mutualistici per difesa del reddito dei produttori.

mercoledì 13 luglio 2011

A Casola la Festa provinciale per i bambini bielorussi

Quest’anno si terrà a Casola Valsenio la Festa provinciale per i bambini bielorussi.
L'evento - in programma sabato 16 luglio nel cortile della Fraternita di Misericordia di Casola Valsenio (Via Cardinal Soglia, 15/b) - è promosso dalla Provincia di Ravenna e dalla Misericordia di Casola Valsenio, con la collaborazione del Comune di Casola Valsenio.
La Festa si svolgerà dalle ore 16,30 alle ore 19,30 e vedrà la partecipazione dei bambini di Chernobyl, delle famiglie del territorio che li ospitano e delle autorità locali e provinciali.
Sono previste inoltre iniziative di animazione, con la musica del corpo bandistico "G. Venturi" di Casola Valsenio, i giochi di "Pompieropoli", il Truccabimbi, giochi di gruppo e esibizioni di mangiafuoco, trapezisti e artisti. E inoltre, buffet per tutti.
Per chi intende usufruire fino all'ultimo del fresco delle colline casolane è possibile proseguire la serata visitando il tradizionale "Mercatino Serale delle Erbe" in edizione straordinaria il sabato sera in occasione del trentennale del Mercatino.
Gli organizzatori, nella nota che hanno diffuso, ringraziano per la collaborazione il Comune di Casola Valsenio e tutte le organizzazioni di volontariato di Casola Valsenio.

martedì 12 luglio 2011

Letta: "Ci muoviamo sulla linea del Colle saremo responsabili per salvare il Paese"

Intervista di Valentina Conte (La Repubblica) a Enrico Letta (Vice Segretario nazionale del PD)

Responsabilità nazionale. Modello Prodi-Ciampi. Napolitano come stella polare. L`opposizione è pronta a scendere in campo, dice Enrico Letta, vicesegretario del PD. Pronta anche ad un governo di salvezza nazionale. La situazione è tesa.
«Di grandissima preoccupazione. Ne siamo consapevoli, più del governo. L`ultima volta che l`Italia ha vissuto un venerdì così nero era nel `92, quando la lira uscì dallo Sme».
Come rispondete?
«Ci muoviamo sulla linea indicata da Napolitano, fatta propria da Bersani e Casini, sabato a Bologna. Il PD si candida ad essere il country party, il partito dell`Italia. E per farlo costruiamo un`opposizione alla Prodi-Ciampi, in termini di rigore e salvezza del Paese».
Basterà?
«L`attacco di venerdì non è stato generico, ma legato all`impressione che il governo italiano ha finito la benzina. Ora è il momento che l`opposizione scenda in campo. Lo faremo presentando, domani, gli emendamenti alla manovra (gli emendamenti saranno concordati con IdV e UdC - ndr). E ci impegneremo perché sia approvata nei tempi».
In che modo?
«Niente ostruzionismi. Diremo sì o no. Se metteranno la fiducia, voteremo no. Ma per respingere la speculazione occorre che la manovra sia approvata. Entro agosto ci sono 30 miliardi di titoli pubblici da rinnovare».
Non pensa che l`entità da 40 miliardi, ma solo 25 assicurati dall`attuale decreto, sia insufficiente ad azzerare il deficit?
«Il balletto delle cifre di questi giorni - prima 40, poi 47, addirittura 68 e ora 25 - è indicativo della scarsa credibilità del governo. E, certo, i mercati hanno capito che si tratta di una manovra da governo Leone, da esecutivo balneare, da aumenti della benzina. Si raccattano soldi un po` ovunque. Al contrario, è arrivato il momento di cominciare a parlare di privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie, Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20 mila aziende partecipate degli enti locali. Ma alla manovra manca l`anima, la strategia. Per questo abbiamo chiesto che il governo si dimetta un minuto dopo la sua approvazione».
Per dare spazio a un governo di responsabilità?
«Per noi la strada maestra sono le elezioni subito. Ma ci fidiamo del presidente Napolitano. Sarà lui a indicare il voto o un governo di salvezza nazionale che termini la legislatura e difenda i conti. Siamo agli sgoccioli. Berlusconi è alla fine. E a noi interessa salvare il Paese».
Sarete concilianti sulla manovra?
«La responsabilità nazionale non significa accettare tutto a scatola chiusa. Domani presenteremo le nostre proposte».
Ad esempio?
«Il capitolo crescita e sviluppo manca del tutto. Bisogna rilanciare su liberalizzazioni, privatizzazioni e infrastrutture. Poi modulare l`imposta sui titoli. Rivedere il patto di stabilità per gli enti locali. Toccare le pensioni solo dopo aver tagliato i vitalizi dei parlamentari. E ripulire la manovra dalle "marchette", come quella sulle quote latte. Guardando al dopo».
Ovvero?
«Sarà un`estate di lavoro per il PD. Intanto lanceremo il nostro "Progetto Italia" alle Feste del PD. E poi stiamo preparando delle proposte per rimettere in piedi la politica industriale».
Secondo quali direttrici?
«Calare due nuovi campioni nazionali, con una golden share pubblica e una gestione manageriale. Da una parte il Polo delle reti italiane, che unisca Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni, sul modello inglese. Sarebbe un gigante europeo. Dall`altra parte l`Ans, l`Aziendanord servizi, grande come Eni ed Enel, sul modello tedesco, che raggruppi tutte le ex grandi municipalizzate del Nord. Una politica choc per il Paese».